Insigne è un caso: Spalletti lo chiama, ma De Laurentiis…

Lorenzo Insigne e Aurelio De Laurentiis, il campione e il presidente, non si vedono e non parlano dall’ultima (e maledetta) giornata di campionato con il Verona: non si sono sentiti per il trentesimo compleanno di Lorenzo e neanche dopo la vittoria dell’Europeo. Il capitano ha parlato con Spalletti dopo aver alzato la coppa al cielo di Londra, quello sì, e sebbene i complimenti del nuovo allenatore gli abbiano fatto molto piacere è chiaro che a far rumore, più rumore, sia il silenzio tra i due. I due protagonisti del musicale ma non troppo «sarà quel che sarà» che Adl ha citato parlando del futuro della storia d’amore tra Lorenzino e il Napoli.  

Teoricamente ci sarebbe un appuntamento post Europeo per trattare l’argomento del contratto in scadenza il 30 giugno 2022, e dunque delle rispettive vite, ma per il momento è un’agenda ancora virtuale: a ieri nessun incontro era stato programmato con il manager del giocatore, Vincenzo Pisacane, né con Insigne. Lore, come più di tutti lo chiama Mancini, ha raggiunto la sua famiglia a Ibiza insieme con Immobile: anche le vacanze nella stessa casa. I social sono in allerta, attendono post e storie, però ben aperti sono pure gli occhi d’Europa: un po’ di club inglesi, francesi e spagnoli hanno chiesto informazioni sulla situazione, ma all’orizzonte per il momento c’è soltanto il mare azzurro delle Baleari. Azzurro come il Napoli: sarà mica un segno del destino? L’impressione è che servirà un grande sforzo reciproco per restare a galla: il club sembra intenzionato a offrire un prolungamento a ingaggio ridotto rispetto ai 5 milioni attuali, mentre Lorenzo non è incline ad accettare riduzioni. Anzi: aspira a un ritocco verso l’alto o a gestire i propri diritti d’immagine.  

CASO-CAOS – E allora, piange il telefono: Insigne è a Ibiza, De Laurentiis a Dimaro da domani e ciò significa che l’unica soluzione utile è asciugare le lacrime e rompere il silenzio. Facciamo anche il gelo che Spalletti, ovviamente interessato alla vicenda in maniera direttamente proporzionale alle ambizioni della squadra, ha scalfito chiamando ancora una volta il capitano per complimentarsi della conquista dell’Europeo. Proprio come aveva già fatto dopo il gol con il Belgio e dopo l’insediamento in panchina. Il caso non è ancora un caos, inutile fare drammi, ma i presupposti non lasciano presagire agilità allo stato. Ovvero: a meno di inversioni di tendenza – colpi di coda a cui DeLa ha abituato da sempre -, la trattativa per provare a rinnovare il contratto di Lorenzo si annuncia complessa. 

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