Insigne e Napoli non si parlano: torna il gelo dopo la vittoria col Venezia

Nessun incontro tra De Laurentiis e il capitano. A gennaio Lorenzo può accordarsi a parametro zero. Inter alla finestra

Una notte magica, vissuta da capitano vero. Una notte che ha richiesto carattere e decisioni forti, alle quali Lorenzo Insigne non si è sottratto. Una notte di emozioni continue, che gli avranno mandato il cuore a mille, ma che ha saputo gestire con equilibrio, lasciandosi andare soltanto per pochi attimi, quando ha mimato il gesto degli attributi dopo aver trasformato il secondo calcio di rigore, con tanto di pathos per averne sbagliato un altro in precedenza, qualche minuto prima. In quei momenti, è venuto fuori il Maradona, con il conforto della gente, che non ha mai smesso di sostenerlo, continuando a incoraggiarlo. E Lorenzo s’è rimboccato le maniche e ha ripreso a correre, a dribblare gli avversari e ad assistere i compagni, chiudendo la partita con qualche minuto di anticipo, richiamato in panchina da Spalletti, che ha voluto per lui la standing ovation dei tifosi.

CERTEZZE

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I compagni gli hanno dedicato tante belle parole nel dopo partita, frasi che ne hanno certificato il ruolo di leader all’interno del gruppo. Ma c’è pure chi come Kalidou Koulibaly, ha ammesso che la situazione del suo capitano è davvero complicata. Dunque, nulla cambierà, Insigne è destinato a restare, perché dal mercato non sono arrivate offerte concrete, e arriverà a scadenza il prossimo giugno. C’è una verità che di proposito si vuole ignorare e riguarda l’inesistenza di rapporti tra Aurelio De Laurentiis e Lorenzo Insigne. I due non si sono mai parlati e non si parleranno nemmeno nei giorni a venire, perché nessuna della parti vuole farlo. Chiarito quest’aspetto, è anche evidente la volontà di entrambi di non voler proseguire insieme. La certezza nasce da una considerazione, che non è nemmeno tanto profonda, perché il ragionamento è abbastanza semplice. Se il presidente fosse intenzionato a tenersi il suo capitano, andrebbe incontro alle sue richieste e la questione verrebbe risolta. Stesso discorso per il giocatore, nel senso che se Insigne volesse davvero restare, confermando la sua passione per la maglia e per Napoli, rivedrebbe la richiesta economica presentata (6 milioni di euro a stagione per il prossimo quinquennio) e accetterebbe di avviare quantomeno la discussione. Ma, tutto tace, in casa Napoli il problema non viene più nemmeno affrontato, sulla vicenda è calato il silenzio totale. Il presidente è fuori, probabilmente a godersi l’ultima settimana di vacanza, mentre Insigne sarà a disposizione della nazionale da lunedì e per i dieci giorni successivi. Insomma, la questione sembra che si sia indirizzata su un binario morto e tornare indietro pare parecchio improbabile.

NON BASTA IL CUORE

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La passione non è fatta, comunque, soltanto di gesti o di belle parole. Per dimostrarla servono fatti concreti o quantomeno la volontà di volerci provare. Fin qui, Lorenzo non ha voluto fare il primo passo, magari gli è stato consigliato di non farlo sbagliando, probabilmente, perché per quanto si dimostri deciso, De Laurentiis potrebbe anche apprezzarne il gesto e la voglia di dialogo. Invece, nessun incontro è stato richiesto, l’unico contatto con il club lo ha avuto il suo procuratore, Pisacane, al quale l’amministratore delegato, Andrea Chiavelli, e il d.s. Cristiano Giuntoli hanno comunicato l’intenzione del Napoli di cedere il proprio capitano se pervenisse in sede un’offerta vantaggiosa.

SUL MERCATO

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Chi è interessato al “10” della Nazionale sa che dovrà partire da una base di offerta di 25 milioni, forse, trattabili. S’era parlato dell’Inter, ma pare che i nerazzurri vogliano riparlarne a gennaio, direttamente con il giocatore che, a quel punto, sarà libero di accordarsi con un altro club, a parametro zero. Insomma, lo scenario futuro non promette nulla di buono per pensare ad un accordo tra Insigne e il Napoli. Bisognerà farsene una ragione, prima o poi, e convincersi che la sopportazione è l’unico motivo per cui non si è ancora giunti alla rottura totale.

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