Insigne e Leao, colpi di genio. Napoli-Milan nei loro piedi

Hanno segnato entrambi nell’ultima di campionato. Sono i leader tecnici delle due capolista che si affrontano domani

Luigi Garlando

5 marzo – Milano

Dal cielo del suo stadio, Diego Armando Maradona, che è attirato dalla grazia tecnica, avrà occhi soprattutto per loro: Lorenzo Insigne e Rafa Leao. Nell’ultimo turno di campionato, il napoletano ha segnato un gol e servito l’assist a Fabian Ruiz, marchiando la vittoria sulla Lazio; il milanista ha firmato il provvisorio vantaggio sull’Udinese.

Si sono chiamati da lontano. Con le loro rispettive prodezze, si sono dati appuntamento al Maradona e domani si schiereranno entrambi alti a sinistra, agli estremi di una lunga diagonale. Più distanti di così non potrebbero stare. Come generali in collina, ai confini del campo di battaglia. I due eserciti pendono dalle loro giocate. Nell’esibizione precedente al Maradona, contro il Barcellona in Champions League, Insigne fu sostituito tra i fischi, per via di quel corner balordo che mandò in rete Jordi Alba. Ma ora ritorna nel suo stadio come l’eroe del Sacco di Roma che ha fruttato l’aggancio al Milan capolista. Dimenticato Alba.

tendenze inverse

—  

Al tramonto della sua avventura napoletana, Lorenzo può regalare la gioia che per due volte ha regalato Diego alla città. I napoletani sanno che, senza il miglior Insigne, l’impresa sarebbe difficilmente realizzabile. I milanisti sanno che, con Ibra acciaccato, con il vecchio Giroud che si accende ad intermittenza, con la rifinitura affannata (Diaz, Messias, Rebic, Saelemaekers…), con Kessie trequartista, gli strappi potenti e solitari di Leao sono un bene rifugio, come l’oro. Lorenzo e Rafa hanno in comune il ruolo di leader tecnico, ma, per il resto, sono due mondi agli antipodi e non solo perche il portoghese è più vicino al cielo di 25 centimetri.

Insigne, Canada o non Canada, addio o non addio, ha vissuto una stagione d’involuzione; Leao, che sembra vicino al rinnovo, sta vivendo la stagione della consacrazione. I dati Opta evidenziano in modo plateale le tendenze opposte. Dal campionato scorso a questo, il napoletano ha peggiorato tutte le sue statistiche, tranne una: le media delle occasioni create (da 1,8 a 2,2). Leao, al contrario, le ha migliorate tutte, tranne una: quella degli assist: da 6 a 3. Anche tatticamente i due generali si smarcano, al di là della collocazione geografica, come potete dedurre dai campetti dei tocchi per zona, qui riportati. Sulla scacchiera, Insigne fa la mossa del cavallo: avanza in verticale, ma poi devia in orizzontale per dettare e concludere con la porta in faccia. I quadrati in cui tocca più palloni sono in fascia (145, 139), ma i due successivi non sono lungo la linea di gesso, bensì all’interno, sulla tre quarti (116, 91).

sulla scacchiera

—  

Leao invece si muove come l’alfiere, in diagonale. Parte anche lui dalla fascia sinistra, ma poi, prendendo velocità, punta dritto verso la porta, fino in fondo: 29 tocchi nell’area piccola, contro i 7 di Insigne. Il milanista doppia abbondantemente il napoletano nella media di dribbling riusciti (2,7 contro 1,2). La facilità di andare oltre l’uomo e di creare superiorità è una manna nel calcio di oggi, spesso bloccato da marcature a tutto campo. Ma il napoletano stacca il milanista nei palloni recuperati (4-2,7), a conferma di una maggior partecipazione al gioco di squadra, in entrambe le fasi. E’ qui che più deve crescere Leao per diventare un giocatore completo, nel lavoro senza palla al servizio della squadra, come le sue notevoli qualità atletiche gli permetterebbero.

Diverso anche lo storico che hanno alle spalle i due generali nella battaglia in ballo. Insigne segnò il primo gol al Milan dieci anni fa: 17 novembre 2012. Era il Milan di Massimiliano Allegri. Dopo il vantaggio di Inler, Insigne firmò il 2-0, aiutato da un Abbiati in giornata grama, prima della rimonta di El Shaarawy. Dal 2015 al 2018, Lorenzo ha rifilato al Diavolo ben 5 gol, compresa la doppietta nel ritondo 4-0 di San Siro, il 4 ottobre 2015. In quei quattro anni, Insigne è stato un accanito esorcista, ma poi si è fermato. Nei tre campionati successivi, dal ‘19 al ‘21, non ha più punito il Milan in campionato. Leao è ancora vergine: dei 20 gol segnati in Serie A dall’estate del 2019 non ne ha rifilato nessuno al Napoli. Insigne e Leao proveranno a interrompere digiuno e astinenza in una partita attesissima che riaccende l’atmosfera dei favolosi anni Ottanta, quando Napoli e Milan si giocavano l’Italia del calcio. Un gol segnato domani rischia di essere archiviato a maggio come gol scudetto.

partita speciale

—  

Per Insigne è una partita speciale anche per un’altra ragione: è l’ultima della carriera contro una grande da scudetto. Lo aspettano ancora uno scontro diretto (Atalanta) e una rivale storica (Roma). Ma mai più Inter, Milan e Juve, mai più strisce. Solo la frontiera americana. In questi casi, il grande attore cura l’uscita di scena. Ma è speciale anche per Leao che ha ricevuto l’investitura di Re Ibra: “Sei un mostro, prendi la palla e vai”. Se segnerà, forse troverà Ibra in panchina ad aspettarlo a braccia aperte, come il Cristo Rei di Almada, sua città natale. Insigne-Leao è giù un po’ Italia-Portogallo. Dall’alto del suo cielo, Maradona avrà occhi soprattutto per loro. E, nel caso, anche un po’ per Ibrahimovic, che avrebbe voluto diventare il Re di Napoli.

Precedente Dalla frase hot di Gullit, ai dettagli di Sacchi: così il Milan a Napoli riscrisse la storia

Lascia un commento