Ha vent’anni, gioca nel Nordsjælland ed è il vicecapocannoniere della Superligaen con nove reti. Ha un contratto fino al 2018 e potrebbe avere un futuro in Eredivisie: viene seguito da diverso tempo dai dirigenti del Psv Eindhoven.
ROMA – L’Eredivisie fa registrare una tendenza opposta rispetto alla Premier League, alla Serie A, alla Bundesliga, alla Liga e alla Ligue 1: i giocatori stranieri sono in calo (181) e raggiungono il 37,6%, la percentuale più bassa. In Inghilterra toccano il 67,1%, in Italia il 56,6%, in Germania il 50,4%, in Spagna il 43,4% e in Francia il 42,9% . Tra i campionati europei di prima fascia, l’Eredivisie (18 club e 482 tesserati) è il torneo dove i dirigenti spendono meno soldi all’estero. Settori giovanili e autarchia: i calciatori olandesi sono 301, corrispondono al 62,4%. In Eredivisie la colonia più rappresentata è quella belga (18 giocatori), poi vengono i tedeschi (17) e i danesi (13). Il Brasile (5) guida la classifica dei colpi in Sudamerica.
JÖRGENSEN E DOLBERG – Il Feyenoord e l’Ajax, le due squadre che stanno lottando per il titolo, hanno un centravanti danese. Nicolai Jörgensen, classe 1991, un metro e 90, ha segnato otto gol in undici gare con il club di Rotterdam, sconfitto oggi per la prima volta dopo dodici giornate dal Go Ahead Eagles e sempre primo con due punti di vantaggio sull’Ajax. I lancieri, invece, sono convinti di aver trovato un altro attaccante da plusvalenza d’oro, come era capitato in passato con Marco Van Basten, Zlatan Ibrahimovic e Luis Suarez. Si chiama Kasper Dolberg, ha diciannove anni, è stato scoperto nelle giovanili del Silkeborg, è costato un premio di valorizzazione di 270.000 euro e ha già segnato cinque gol in Eredivisie e tre in Europa.
IL MERCATO – Investire in Danimarca rappresenta una felice tradizione per le società olandesi. E nella Superligaen, dominata adesso dai campioni in carica del Copenaghen (in testa alla classifica con trentotto punti in sedici giornate, undici vittorie e cinque pareggi) si sta mettendo in evidenza adesso un altro centravanti giovane e di buone prospettive. Escludendo Teemu Pukki (1990), finlandese del Brondby, capocannoniere del campionato con dieci reti, Marcus Ingvartsen è il danese che ha segnato di più: nove gol e tre assist in sedici presenze . Ha vent’anni, gioca nel Nordsjælland, è alto un metro e 87. Potente e agile in area di rigore: maglia numero 19, gol di testa e in acrobazia. E’ stato promosso titolare dal tecnico Kasper Hjulmand.
LA DANIMARCA UNDER 21 – Ingvartsen è nato a Farum il 4 gennaio del 1996, ha cominciato a giocare nell’Husum e poi ha proseguito il suo percorso nel vivaio del Nordsjælland. Ha colpito anche ieri, di sinistro, sul campo del Randers, gara persa dalla squadra di Ingvartsen per 2-1. Ha un contratto fino al 2018 e viene seguito da diverso tempo dagli osservatori del Psv Eindhoven. Viaggia a una media da applausi nella nazionale danese Under 21, guidata da Niels Frederikson, ex allenatore del Lyngby e dell’Esbjerg: otto partite e otto gol (una tripletta alla Bulgaria e una doppietta alla Romania).
