Infortuni, lo specialista Della Villa: “A gennaio inizierà un’altra stagione”

Aspettiamoci di tutto: da qui a gennaio, con il Mondiale nel mezzo, il rischio infortuni per i calciatori riserverà delle sorprese. L’aumento di stop per cause muscolari nella nostra Serie A promette di essere solo l’inizio. Dopo il nuovo stop di Lukaku, una ricaduta che terrà il bomber nerazzurro fermo per alcune settimane, il tema dei problemi di natura muscolare continua a essere d’attualità. In un campionato, quello italiano, che ogni settimana conta nuove vittime. «Gennaio potrebbe essere come un altro inizio stagione e dunque il rischio di infortuni aumenta». A spiegarlo è Francesco Della Villa, direttore del Centro Studi Isokinetic. Se l’autunno è un periodo canonico, in cui l’infortunio si affaccia puntuale, la grande parentesi in Qatar potrebbe però creare effetti nuovi, tutti da scoprire. Aggiunge Della Villa: «Nella prima parte della stagione c’è da aspettarsi più infortuni. Muta la situazione, si gioca. E in autunno, poi, la congestione del calendario è evidente». Di più lo è per le squadre di vertice, ovviamente, che hanno anche le coppe europee da affrontare. Gli studi, continua Della Villa, «dimostrano che gli infortuni aumentano se ci sono meno di cinque giorni tra una partita e l’altra». E mai come quest’anno la compressione del calendario sta causando problemi ai club. 

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Il mondiale

Inter, Milan, ma anche la Juventus, arrivata addirittura a contare 16 ko muscolari accusati da 11 giocatori, così tanti da porsi interrogativi sulla gestione atletica. La Serie A è un terreno fragile: 11 1 giocatori alle prese con guai muscolari in appena 12 gare. Le stesse problematiche arrivano a toccare formazioni di B, come il Parma, arrivato a contare 12 calciatori assenti. Il periodo dell’anno incide, certo. Ma l’arrivo del Mondiale è un ciclone che lascerà certamente qualche strascico. «È un anno un po’ strano», aggiunge ancora Della Villa. D’altra parte i numeri parlano chiaro: in meno di 30 giorni si giocheranno 64 partite, 100 ore di calcio «alla più alta qualità possibile e alla più alta intensità possibile». Una competizione tanto attesa quanto delicata e straordinaria per il calcio mondiale. Ci saranno più di 800 giocatori potenzialmente a rischio, circa il 10% arrivano dalla Serie A. «Le squadre di calcio dovranno aspettarsi qualcosa, ma non sappiamo ancora bene cosa. Quello che sappiamo è che durante il Mondiale, dalla prima partita fino alla finale, studi parlano di 100-140 infortuni in tutto». E, guarda caso, «i più frequenti sono rappresentati da infortuni muscolari».  

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Lavori adeguati

Da sempre all’avanguardia, l’Isokinetic sta già lavorando a stretto contatto con Fifa Medical proprio in chiave Mondiale. Due ordini di problemi: uno legato a chi resterà in Italia, l’altro a chi parteciperà all’edizione in Qatar. I giocatori che resteranno qui dovranno mantenere il ritmo. «È fondamentale non perdere la condizione. Ma non è facile. Anche perché, per quanto all’avanguardia possano essere gli allenamenti, riprodurre l’intensità della partita è molto difficile». I club dovranno adottare nuove strategie, cercando di arricchire gli allenamenti con amichevoli di spessore, gare che permettano a tutto il gruppo di tenere un livello accettabile. Anche se, fa notare ancora Della Villa, «attenzione alla responsabilità del singolo». La lunga pausa richiederà ai giocatori un lavoro preciso, attento, puntuale. Qualche volta solitario. Non diverso, comunque, per chi ai Mondiali ci andrà. Insomma, una preparazione atletica «piena di complessità». In questo scenario il ruolo del preparatore atletico diventa ancora più importante. «Personalizzare il lavoro sarà decisivo».

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