Indisciplina e 38 milioni: Juve, c’è un caso Kean

La Juve in Moise ha creduto e l’ha ripreso investendoci nel dopo Ronaldo, ma dalla Under 19 all’Everton a emergere è più la mancanza di disciplina. E ora che succede?

Un attaccante vive per il gol. Non importa come e quando, gli basta metter dentro il pallone e regalare una grande gioia ai propri compagni, per esser felice. I fattori spazio e tempo, però, sono fondamentali: in campo come nella vita. Perché un ottimo talento che giunge in ritardo sull’ultimo passaggio non diventerà mai un goleador, così come un calciatore senza disciplina non sarà mai un campione da top club. Patti chiari, amicizia lunga: pure se ti chiami Moise Kean, il primo classe 2000 ad aver messo piede in Serie A; anche se sei uno che sulla sponda bianconera di Torino – dopo aver aver vissuto qualche anno giovanissimo su quella granata – ti sei costruito passo dopo passo per poter ambire a palcoscenici importanti, avendone le carte in regola, e nessuno ti ha regalato niente.

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