Indagine biglietti, Di Lello: «Juventus? Un caso da chiarire»

Indagine biglietti, Di Lello: «Juventus? Un caso da chiarire»

II presidente del Comitato Mafia al termine dell’audizione dei pm di Torino: «Il club è un patrimonio nazionale, c’è una zona grigia e opaca da far diventare bianca»twitta

TORINO – «Secondo la Procura di Torino la Juventus non è parte lesa ma neanche concorre nel reato: dunque, c’è una grande zona grigia che è esattamente il terreno su cui la Commissione ha il dovere di investigare anche per proporre poi soluzioni normative». Lo ha detto il presidente del Comitato Mafia e Sport della Commissione Antimafia, al termine dell’audizione dei pm di Torino sul caso che ha sfiorato la Juve. Sulla Juventus «torneremo, è evidente: continuiamo con le audizioni sul calcio Catania questa settimana e tra quindici giorni ascolteremo il procuratore della Figc Pecoraro, per quel che riguarda la giustizia sportiva. Poi valuteremo se e in che modo ritornare sulla Juve e se ascoltare i dirigenti»

«Valuteremo, c’è già chi me lo ha chiesto, anche in sede di ufficio di presidenza della Commissione. Non ci sfugge la rilevanza. Io considero la Juventus patrimonio nazionale – ha concluso Di Lello – anche per questo vogliamo evitare strumentalizzazioni e polemiche. Abbiamo il dovere di fare sì che quella zona opaca si rimpicciolisca e diventa il più bianco possibile. Facendo una battuta: bianco o nero, ma non grigio»

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