Inchiesta Prisma, prima vittoria della Juve: il Tar dà ragione ai bianconeri

La difesa della Juve mette a segno il primo punto nell’ambito dell’Inchiesta Prisma. Il TAR del Lazio ha infatti dato il via libera ad una carta, rimasta fino ad oggi segreta, in cui la Covisoc chiede alla Procura Federale alcune interpretazioni legate al caso plusvalenze.

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Juve, la carta segreta che può cambiare tutto

La carta su cui i legali bianconeri potranno finalmente mettere le mani era rimasta inacessibile per volontà di Giuseppe Chinè. Il procutatore federale aveva negato tale richiesta, affermando che “non fa parte della documentazione acquisita nell’ambito del procedimento disciplinare”. Si tratta di una carta in cui l’organo di vigilanza segnala alla Procura alcune “fattispecie per le quali non è agevole apprezzare quali siano i criteri a cui si sono attenuti i contraenti allo scopo di pattuire il relativo prezzo“. In particolare, al centro c’è anche la risposta nella nota della Procura Federale,“che ha fornito indicazioni interpretative alla Co.Vi.So.C. ai fini dell’emanazione della nota, con la quale la Commissione ha proceduto a una segnalazione in ordine alla valutazione degli effetti della cessione dei calciatori sui bilanci di alcune società professionistiche ai fini dell’iscrizione ai rispettivi campionati”, spiega il TAR. Secondo la difesa, il dettaglio che può fare la differenza è che il 21 aprile 2021 andrebbe indicata come data di instaurazione del procedimento e quindi, secondo i tempi previsti dall’iter processuale (30 giorni per iscrizione della notizia in apposito registro e 60 giorni per la durata delle indagini), sarebbero inutilizzabili gli atti di indagine successivi al 14 luglio 2021. In questo caso l’azione disciplinare sarebbe inammissibile. La decisione spetterà adesso ai giudici, con un nuovo documento che entra però ufficialmente negli atti del processo sportivo. 

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