Inchiesta plusvalenze, avviso di conclusione delle indagini per i vertici Juve

La Procura di Torino ha notificato al cda bianconero i provvedimenti “per i reati di falso nelle comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato, trattandosi di una società quotata in Borsa”

La Procura di Torino ha notificato ai componenti del Consiglio d’amministrazione della Juventus, ma anche ai dirigenti con responsabilità strategiche, ai componendi del Collegio Sindacale e al revisore legale del club, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, iniziate nel 2021, per i reati di falso nelle comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato, trattandosi di una società quotata in Borsa. Lo comunica in una nota il procuratore capo di Torino Anna Maria Loreto, chiarendo che l’istruttoria prende in considerazione le annualità 2018, 2019 e 2020.

Le plusvalenze e il bilancio

—  

Secondo l’accusa “il quadro probatorio acquisito consente di delineare una attività di alterazione delle poste di bilancio (e quindi dei risultati di esercizio) quale conseguenza, in primo luogo, di un anomalo ricorso ad operazioni di scambio dei diritti alle prestazioni sportive di un elevato numero di atleti, operazioni, per altro, nel complesso distoniche nel panorama nazionale, (…) concluse a valori stabiliti dalle parti in modo arbitrario e con lo scopo di far fronte alle necessità di bilancio: tali operazioni sono state ritenute fittizie, anche alla luce del contenuto di conversazioni registrate nel corso delle indagini”.

La manovra stipendi

—  

Prosegue la nota della Procura con le contestazioni dell’accusa: “In ulteriore intervento, finalizzato ad alterare i risultati di bilancio, è stato individuato nelle cosiddette manovre stipendi”. Nella prima, secondo gli inquirenti “sussistono concreti elementi per ritenere che, con riguardo alla prima manovra stipendi (stagione sportiva 2019/ 2020), i calciatori, in accordo con la società, abbiano rinunciato a percepire, in concomitanza con il periodo pandemico, una sola mensilità e non quattro, come per contro comunicato da Juventus FC nel marzo 2020. Le restanti tre mensilità, in ipotesi di accusa, non sarebbero state oggetto di rinuncia, bensì di differimento ad esercizi successivi”. E riguardo alla seconda, “avente ad oggetto accordi individuali di riduzione stipendiale per le mensilità marzo-giugno 2021”, “a seguito di perquisizione sono state rinvenute e sequestrate, al di fuori della sede sociale, scritture private contenenti l’impegno incondizionato della società al pagamento degli stipendi oggetto di riduzione, anche in caso di trasferimento del calciatore a club terzo e, pertanto, di contento contrario a quanto risultante dai contratti depositati presso la Lega”.

Precedente Juventus, chiusa indagine su plusvalenze false/ Avvisi di garanzia a vertici società Successivo Milan, Kalulu da terzino. Ipotesi Krunic, dubbio Messias-Rebic