Immobile, il leader suona la carica

«Nel 2023, sono sicuro, ci toglieremo delle soddisfazioni». È tornato più carico che mai, il leader e capitano della Lazio. Immobile non vede l’ora di ripartire, di tornare a dare il suo contributo sul terreno di gioco in gare ufficiali, dopo averlo potuto fare solo all’interno dello spogliatoio. Non che quello conti meno, sia chiaro. La presenza di una figura di spessore come la sua porta benefici anche senza bisogno di giocare. Certo, i suoi gol fanno sempre comodo, sono stati una certezza della squadra biancoceleste negli ultimi sei anni. Pure quando gli viene impedito di segnarli, però, Ciro ricopre un ruolo determinante e decisivo.

Leader

Lo ha sempre dimostrato in quelle poche circostanze in cui non ha potuto guidare i compagni in campo, stando sempre vicino a loro e dando l’esempio con il carisma. Come in occasione dell’ultimo derby, tanto per fare un esempio, quando – pur essendo indisponibile – chiese (e ottenne) di stare comunque in panchina per far sentire la sua vicinanza. La fascia di capitano d’altronde è una cosa seria, non un semplice simbolo. E lui l’ha sempre onorata, dando tutto sé stesso, prendendo realmente a cuore la Lazio, sentendosi in un certo modo responsabile del gruppo di cui fa parte. L’ulteriore certificazione (non che ce ne fosse bisogno) l’ha data alla cena di Natale all’Hotel Cavalieri, quando ha preso parola e ha suonato la carica, parlando a nome di tutti: «Non vediamo l’ora di tornare in campo, è bello stare insieme tra di noi. Siamo una famiglia, è stata una bellissima serata. Vedo la squadra molto carica, speriamo, anzi ne sono certo, che il 2023 possa regalarci grandi soddisfazioni. Questo perché mi fido di quello che stiamo facendo in campo e sono fiducioso». 

Ritorno

Anche perché adesso il bomber della Lazio può finalmente tornare a far sentire il suo peso specifico pure in campo. Ha messo alle spalle gli infortuni che hanno condizionato l’ultima parte di campionato prima della sosta per i Mondiali, nel corso del mini-ritiro in Turchia lo ha dimostrato riprendendo gradualmente confidenza con il ritmo partita, giocando prima 45 minuti nella gara con il Galatasaray e successivamente 60 in quella con l’Hatayspor, segnando in quest’ultima anche un gol su calcio di rigore. La normalità, insomma, per uno che ha scritto pagine e pagine di storia del club biancoceleste e del calcio italiano in generale. Ha scalato ogni vetta possibile nelle classifiche interne dei marcatori della Lazio, gliene restano ancora molte da raggiungere a livello nazionale, con una serie di mostri sacri della Serie A che gli stanno davanti nella classifica marcatori all time. 

Obiettivi

E poi c’è il duello in corso con Osimhen, attuale leader del campionato con 9 reti, distante appena 3 lunghezze. Una sfida che lo stimola, perché Immobile vuole provare a vincere il suo quinto titolo di capocannoniere, così da raggiungere Nordahl, l’unico a essere riuscito finora in questa impresa. Sono motivazioni in più, quelle che finora gli hanno consentito di alzare ogni anno l’asticella, di avere un rendimento sempre eccellente. Ma senza una squadra dietro, anche per uno come lui sarebbe stato difficile ottenere certi numeri. Ecco perché Immobile ha analizzato con attenzione il lavoro svolto insieme ai compagni in queste ultime settimane. E lo ha valutato di qualità, capace di renderlo fiducioso in vista del 2023. Un anno in cui ha tutte le intenzioni di togliersi delle soddisfazioni. E non solo a livello individuale.

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