Immobile e Sensi: i rossi che stonano. Al Bologna manca un rigore

Male Guida all’Olimpico nel distribuire i cartellini. A Benevento Soriano giù in area, ma Sozza non fischia il penalty ai rossoblù

È stata una domenica con parecchi episodi da analizzare. Partiamo con le due capolista della classifica, Milan e Atalanta. Il giovane Serra, alla quinta partita in Serie A in carriera, non sfigura a San Siro nella sfida tra i rossoneri e lo Spezia, tenendo con buon polso la gara. Al 20′ piccolo dubbio: su di un cross dalla destra, Calabria allarga il piatto verso la sua porta, costringendo Donnarumma alla difficile parata per evitare l’autogol. Timide proteste dello Spezia, che interpreta il tocco del terzino del Milan come un retropassaggio. Difficile però per il direttore di gara dare una lettura chiara, visto l’intervento sporco di Calabria. E se avesse voluto solamente appoggiare in corner? Giusti i cartellini gialli a Ricci e Gyasi nel primo tempo, entrambi per falli su Brahim Diaz, così come è ineccepibile l’ammonizione a Calhanoglu a inizio ripresa, per l’intervento in netto ritardo su Maggiore a centrocampo. Regolare l’1-0 rossonero: sulla punizione di Calhanoglu, Leao è in linea con almeno un difensore dei liguri. Sul 2-0 Theo Hernandez ruba palla e tempo ad Agudelo in modo assolutamente lecito, prima di correre verso la porta di Rafael e scoccare un diagonale imparabile. In una partita facile, a Bergamo, stonano invece le diverse mancanze dell’arbitro Pasqua in Atalanta-Cagliari. Tra falli non fischiati (tra gli altri Pasalic su Nandez in avvio, Joao Pedro su Djimsiti, la trattenuta di Godin su Muriel) e falli che non ci sono (vedi De Roon su Rog) sembra un’occasione persa in un incontro cui bastava la gestione (l’unico episodio chiave sul primo gol annullato per fuorigioco da Scarpa e poi convalidato dal Var).

All’Olimpico

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Ma l’arbitraggio di giornata che lascia più a desiderare è quello di Guida in Lazio-Inter. Eccessi su eccessi sulla gestione dei cartellini che fanno da contraltare anche a qualche mancanza. Il giallo a Lukaku per proteste, dopo il fallo del belga su Bastos, sembra smisurato rispetto all’atteggiamento dell’interista, che allarga le braccia e chiede perché. Ma è nella ripresa che i cartellini seguono un filo difficile da seguire. Al 69′ Immobile è atterrato da Vidal e va giù in maniera plateale, il nerazzurro lo spinge e viene colpito da terra dal biancoceleste che sembra volerlo allontanare. Rosso diretto a Immobile che lascia davvero interdetti e giallo per Vidal che accentua in maniera evidente le conseguenze del contatto. Copione simile all’86’ quando Patric toccato da un buffetto sulla spalla da Sensi a cui voleva togliere il pallone su una rimessa. Lo spagnolo precipita a terra, le mani sul volto, in un’interpretazione da Oscar e finisce con un rosso diretto a Sensi, ancora più eccessivo di quello a Immobile, e un’ammonizione all’avversario. Basterebbe questo, anche senza il mani di Parolo appena fuori area al 64′ su cui l’arbitro non dà una punizione potenzialmente pericolosa, a giudicare negativa la prestazione di Guida che al regolamento non ha affiancato il buon senso.

Le altre

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L’arbitro Sozza di Seregno parte fischiando tanto in Benevento-Bologna, ma al 24′ non reputa da rigore il contatto Foulon-Soriano in area: il terzino del Benevento va al contrasto col piede sinistro molto alto sulla caviglia dell’avversario, dopo aver toccato palla con l’altra gamba. Il fallo è da penalty, ma il Var non interviene. Un minuto dopo, netto fallo di De Silvestri su Caprari ai 25 metri, ma Sozza lascia proseguire. Al 28′ grande occasione per Barrow, chiuso in corner da Montipò: il gambiano era scattato in offside, non rilevato in campo. In caso di gol sarebbe intervenuto il Var. Al 48′ timida protesta di Hetemaj, giù in area emiliana nel contrasto con Schouten: non c’è nulla. Annullato grazie al Var Di Bello al 68′ il pari del Bologna: Svanberg insacca, ma solo dopo il tocco di gomito di De Silvestri, che finisce per trasformarsi in un assist illecito. Corretti i tre gialli, tutti negli ultimi 20′. Tutto tranquillo al Tardini per Giua. Poche discussioni, nessun caso dubbio in Parma-Verona: soltanto due cartellini gialli, uno per tempo e per squadra: al 20′ Bruno Alves ferma con il braccio un’azione pericolosa dei gialloblù di Juric, ammonizione ineccepibile; sempre al 20′, ma nella ripresa, c’è anche il giallo per Dimarco, entrato con troppa foga sulle gambe di Gervinho. Anche qui, decisione corretta.

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