Immobile: “Devo tutto alla mia famiglia. Su Jessica…”

ROMA – “La passione per il calcio mi è stata trasmessa da mio padre, dai miei zii e dai miei nonni che erano proprietari di un club a Torre Annunziata. Mio padre era un bravissimo attaccante e faceva tanti gol. È stato lui il mio primo maestro. La mia famiglia, umile ma con valori saldi, è stata fondamentale nel sostenermi e spronarmi. Senza di loro non ce l’avrei mai fatta”. Ciro Immobile si racconta in un’intervista con Monsignor Dario Edoardo Viganò per il ciclo ‘Il Valore della Vittoria’, che sarà trasmessa nel programma di Rai Uno ‘A sua immagine’. 

Il racconto di Immobile

Il bomber della Lazio ricorda con affetto anche il parroco con il quale giocava a pallone nel piazzale della chiesa del suo quartiere e la nonna che gli ha trasmesso la fede e la devozione per la Madonna della Neve, patrona e protettrice di Torre Annunziata. Punto saldo nella vita del centravanti della nazionale italiana, sono la moglie Jessica e i suoi tre figli: “Con mia moglie è stato il classico colpo di fulmine. Lei viene da una famiglia semplice. Ho sentito subito che poteva essere la donna della mia vita”. Ciro racconta anche dell’incontro con Papa Francesco e della relazione con i propri figli: “Io e Jessica cercheremo di accompagnarli per mano, trasmettendogli i valori, la fede come hanno fatto i nostri genitori, ma fino a un certo punto. Dopo, la strada dovranno percorrerla da soli”. 

Lazio, poche speranze di recuperare Immobile

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