Il “vero” derby di Ielpo: mogli, africani e traditori

Cori contro la moglie per tutta la partita: i derby sardi fra Torres e Cagliari negli anni Ottanta erano anche questo, come racconta Mario Ielpo…

Il 23 ottobre 1988 il Cagliari, alla sua seconda stagione in serie C1, affrontava la propria storica rivale, la Torres, che in quel periodo aveva in rosa uno degli astri nascenti del calcio italiano: Gianfranco Zola. All’Acquedotto di Sassari e la partita si mette subito bene per i cagliaritani che, al 3′, passano in vantaggio con Piovani. Ma il derby, si sa, è una partita particolare e spinge le squadre a dare sempre il massimo e infatti, al 90’, Mazzeni spegne i sogni di gloria cagliaritani. La particolarità è che, in due campionati di C1 e quattro sfide isolane, tra il 1987 e il 1989, le due squadre non sono mai andate oltre il pareggio (uno 0-0 nella gara d’andata del campionato ’87-’88 e poi sempre 1-1).

Ma in tempi di grandi discussioni sugli insulti in campo e negli stadi, di quel derby l’allora portiere del Cagliari e oggi brillante avvocato, Mario Ielpo, racconta: “Ci lamentiamo del clima dei nostri stadi degli ultimi anni? Prima era molto peggio, in quel derby contro la Torres io facevo il portiere del Cagliari e vista la grande rivalità tra le due tifoserie, i tifosi alle mie spalle mi hanno fatto incessantemente per 90 minuti sempre lo stesso coro…Ielpo tua moglie sta…E sul piano della cosiddetta, così come viene chiamata oggi, discriminazione territoriale, si andava anche oltre. Il coro dei sassaresi ai cagliaritani era ‘Africani’ e quello dei cagliaritani agli avversari era ‘Impiccababbu’, e cioè traditori pronti a vendersi anche il padre…Non bisogna mai scandalizzarsi e oggi rispetto a quegli anni va ancora meglio…”.

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