Il trionfo di Spagna ’82: oggi in regalo la Gazzetta del 12 luglio di 40 anni fa

Con la Gazzetta dello Sport i lettori riceveranno una copia dell’edizione della Rosea del giorno dopo il trionfo sull’allora Germania Ovest in finale

Assieme alla Gazzetta dello Sport del giorno, il lettore riceverà oggi in omaggio una copia della Gazzetta del 12 luglio 1982, dedicata al trionfo di Madrid, la vittoria per 3-1 contro la Germania Ovest nella finale mondiale. Un suggestivo viaggio nel passato, oltre la prima pagina diventata ormai iconica, con il titolo “Campioni del mondo!” a caratteri cubitali.

“Bearzot come Pozzo” è il titolo dell’editoriale del direttore di allora, Gino Palumbo: “Questa impresa che lo sport italiano regala al Paese – e che il Paese con ritrovato orgoglio festeggia – è carica di significati che vanno al di là del puro significato agonistico”. E tra le righe di Palumbo ci pare di cogliere un riferimento all’Italia di allora, alle prese con il terrorismo e con i soliti guai economici. Il successo della Nazionale come spinta alla fuoriuscita dalla crisi: e sarà così, gli anni 80 un’epoca di crescita.

Era un’altra Italia e i giornali erano strutturati in maniera diversa. Colpisce per esempio che tre quarti della pagina 2 siano dedicati ai risultati delle corse ippiche. Perché all’epoca la Gazzetta riservava la 2 all’ippica e ai suoi appassionati, e neppure un trionfo mondiale stravolgeva l’impaginazione. Del resto, in quegli anni, molti giornali generalisti conservano l’impostazione ottocentesca, con la terza pagina consacrata alla cultura.

“Con questi gol in paradiso” è il titolo della tre, una rassegna fotografica delle reti di Rossi, Tardelli e Altobelli. Nella 5 il commento e le pagelle di Lodovico Maradei: “Il mondo è azzurro!”. Voti alti, ma non altissimi, nessun 10, al massimo tre 8: a Bergomi, a Bruno Conti e a Paolo Rossi. Poi 7,5 a Collovati, Scirea e Tardelli; 7 a Zoff, Gentile, Oriali e Altobelli. A Cabrini il voto più basso: soltanto 6,5 per via del rigore sbagliato. Non valutati Graziani, uscito dopo pochi minuti per infortunio, e Causio, entrato verso la fine, un omaggio di Bearzot alla classe e al carisma del Barone, per tanti anni un pilastro della Nazionale. A seguire le interviste. Bearzot: “È stata la vittoria di una squadra dall’immensa forza morale: tutti si sono aiutati per superare lo choc del rigore fallito”. Zoff: “Ho quarant’anni ma non mi sono mai sentito così in forma. Ho ammirato la freddezza di Bergomi, un ragazzo”.

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