Il “tiraggiro” di Insigne sbarca su-lla Treccani

La conclusione resa famosa agli Europei dal fantasista del Napoli entra nel dizionario. Anche se gli juventini…

In origine, napoletano puro, è “tir a gir”. Poi l’uso italianizzato e soprattutto le qualità tecniche di Lorenzo Insigne e il suo indimenticabile gol al Belgio (inserito dalla Uefa nella Top ten dei gol stagionali) hanno reso questa espressione così popolare da portare la Treccani a inserirla nel proprio vocabolario fra i neologismi: “tiraggiro s. m. (fam.) Nel calcio, il tiro a giro, fatto colpendo il pallone in modo da imprimergli un forte effetto a rientrare”.

La solita rivalità

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Sui social è festa napoletana mentre diversi juventini ci tengono al distinguo che quel tipo di tiro lo rese famoso a livello internazionale Alex Del Piero. Ed è vero, visto che lo stesso Insigne ha detto di ispirarsi al campione bianconero. Ma anche in questo caso la risposta sui social è stata caustica: “Che colpa ne abbiamo noi napoletani se il vostro è un dialetto piatto mentre la nostra lingua è viva, creativa e fertile?”. E non c’è dubbio che sia così, ognuno ha le proprie caratteristiche.

Esultanza

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La giornalista e blogger napoletana Anna Trieste esulta perché nella spiegazione del sostantivo della Treccani è citato un suo tweet: “Poi una bella mattina ti svegli e scopri che stai sulla Treccani. Mo’ pozz pur murì”.

Tormentone

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E quello del “tiraggiro” è stato un piacevole tormentone durante l’Europeo. Con Insigne che già lo aveva realizzato con la Turchia, prima di bissare splendidamente col Belgio. Pure Chiesa si è espresso di destro col tiro a rientrare contro la Spagna, in semifinale. Ma la griffe resta quella di Insigne come ha spiritosamente sentenziato Nicoló Barella nei giardini del Quirinale. Quando il presidente della Repubblica si è fermato un attimo a salutare Insigne, Barella lo ha presentato: “’O tiraggiro!”.

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