Il Sassuolo e l’acquisto record di Pinamonti. Ma può diventare un altro affare

TORINO – Nel suo piccolo, questo calciomercato lascerà in eredità un record interessante: la più grande spesa per un calciatore nella storia del Sassuolo. I 20 milioni che il club emiliano ha versato all’Inter per l’acquisto di Andrea Pinamonti, infatti, rappresenta una – a suo modo – clamorosa inversione di tendenza per le consolidate abitudini del Sassuolo. Un club che tra le sue mission ha sicuramente quella di crescere talenti – italiani o stranieri non importa – per poi monetizzare dalla loro cessione. Il record, tanto per non perdere l’abitudine, è stato centrato sempre quest’anno con la cessione di Gianluca Scamacca al West Ham per la rispettabilissima cifra di 36 milioni. Tutti in una volta, si capisce, perché Locatelli porterà nelle casse degli emiliani una quarantina di milioni spalmati però su più esercizi. La lista, in ogni caso, è ottima e abbondante: da Sensi (25 milioni) a Boga (22); da Politano (21) a Demiral (19,5) via andando. Prima di ieri, invece, la spesa più alta era stata sostenuta per Traoré (16 milioni) e per Locatelli (14). Perché, dunque, questa controtendenza?

NON FINISCE QUI Intanto perché il Sassuolo ha in cottura un’altra cessione illustre che rischia persino di superare l’incasso di Scamacca: quella di Raspadori al Napoli. Per ora l’offerta dei De Laurentiis è ferma a 35 ma il Sassuolo vorrebbe arrivare a 38: ecco il record. Vada come vada, i soldi da spendere ci sono e, soprattutto, il Sassuolo non può affrontare la stagione con il solo Alvarez (uruguaiano di cui si dice un gran bene, per carità, ma esordiente in Serie A) come punta centrale. Serviva un attaccante “pronto” e Pinamonti, dopo la bella stagione all’Empoli, è l’uomo giusto. Contrattualizzato fino al 2027, a soli 23 anni, hai visto mai che se i progressi continueranno ci possa scappare una plusvalenza pure stavolta. Sicuri, dunque, che sia un’operazione in controtendenza?

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