Il ritorno allo Stadium di Mandzukic, icona dei bei tempi e fedelissimo di Max

Alla Juventus per quattro anni con Allegri, prima dei mesi da separato in casa con Sarri, Mandzukic si è preso il cuore dei tifosi per l’attaccamento alla maglia e la disponibilità a sacrificio che lo ha reso compatibile con tutti i compagni di reparto, da Dybala a Ronaldo

“Un amore così grande…” si potrebbe definire quello tra Mario Mandzukic e i tifosi della Juventus. Che hanno celebrato più volte a gran voce l’attaccante croato, definendolo “guerriero” nell’ultimo striscione a lui dedicato in curva. Il fedelissimo di Max Allegri tornerà per la prima volta da ex allo Stadium, l’assenza del pubblico gli negherà un’accoglienza che per lui sarebbe stata certamente calorosa.

MANDZUKIC JUVENTINO

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SuperMario è sbarcato a Torino nell’estate del 2015, dall’Atletico Madrid, per diciannove milioni. Un affare concluso in grande stile Marotta-Paratici, quando la coppia funzionava ancora. Di lui solo racconti di allenatore e compagni di squadra, in quanto “allergico” ad interviste e riflettori oltre il rettangolo di gioco. Di contro, uno dei calciatori che è entrato ben presto nel cuore dei tifosi proprio per la grinta e l’attaccamento alla maglia mostrati sin da subito. Allegri non ne ha mai fatto a meno, perché conciliante con tutte le caratteristiche espresse dagli altri attaccanti della rosa, da Dybala a Higuain, fino a Ronaldo. Il numero diciassette della Juve si è sempre speso a tutto campo, garantendo copertura difensiva con enorme sacrificio e fisicità dentro l’area avversaria.

C’ERAVAMO TANTO AMATI

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La magia tra Mandzukic e la Juve si è interrotta con l’arrivo di Sarri, che ha subito spiegato di non vederlo adeguato alle sue idee di calcio. Così l’attaccante croato si è ritrovato fuori rosa e costretto a lasciare l’Italia a dicembre del 2020 per un’esperienza all’Al-Duhail che non lo ha particolarmente coinvolto, prima di tornare in Serie A sponda Milan. Con la maglia bianconera ha vinto quattro scudetti, tre coppe Italia e due Supercoppe italiane, oltre ad aver trasmesso quella mentalità necessaria per giungere fino in fondo da protagonisti in Champions League, competizione che ha vinto nella stagione 2012-13 con la maglia del Bayern Monaco. Di questo Juve-Milan è l’ex più atteso: al cuor non si comanda.

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