Il primo round va alla Juve: col Friburgo ci pensa il solito Di Maria

Tedeschi battuti nell’andata degli ottavi di Europa League: dopo la tripletta al Nantes è ancora il Fideo a decidere il match

Dal nostro inviato Marco Guidi

9 marzo – Torino

Sempre nel segno di Angel Di Maria. La Juve vince il primo round dell’ottavo di finale di Europa League contro il Friburgo grazie a una zuccata del Fideo. Un gol di testa (inusuale) per l’argentino, che è stato, al di là della marcatura, il grande protagonista della notte bianconera, deliziando la platea con giocate d’alta classe. L’1-0, però, non mette al riparo del tutto i bianconeri da eventuali sorprese nel ritorno, tra una settimana, in Germania, dove il Friburgo sa osare di più di quanto (poco) fatto almeno per un’ora a Torino.

SCELTE

—  

Niente tridente per Massimiliano Allegri, anche per il leggero fastidio che ha colpito Chiesa proprio alla vigilia. Attacco così affidato a Di Maria e Vlahovic, mentre a centrocampo si rivede dal 1’ Miretti. Solito trio brasiliano in difesa, con Alex Sandro recuperato in extremis (poi costretto al forfait dopo 23’). Non c’è invece Paul Pogba, “punito” per il ritardo alla convocazione e lasciato perciò fuori dalla sfida. Il Friburgo di Streich si schiera con il 3-4-2-1, anche se gli esterni a tutta fascia, Kubler a destra e Gunter a sinistra, sono dei terzini puri più che dei laterali e Sallai gioca più vicino all’unica punta Holer rispetto a Grifo. Panchina per il giapponese Doan, così come per il veterano Petersen.

ALL’ATTACCO

—  

L’inizio dei bianconeri è promettente, grazie soprattutto alla buona lena di Di Maria. I tedeschi, invece, cercano di tenere il ritmo basso con il palleggio insistito, quasi ipnotico. Tanto che Allegri, per alzare la pressione, mischia subito le carte in mediana, spostando Rabiot in regia, Miretti più alto sul centro-sinistra e usando Locatelli da mezzala destra. Una mossa che dà subito l’esito sperato, con la Juve che prende decisamente in mano la gara. La prima, vera occasione al 13’: Rabiot, servito dal solito Di Maria, prova a sorprendere sul primo palo Flekken, che si salva con i piedi, non senza un pizzico di apprensione. Due minuti dopo, il portiere olandese si ripete, stavolta in tuffo con i pugni, sulla punizione da fuori di Cuadrado. Il pallino è quasi esclusiva della squadra di Allegri, che però perde, come a Roma, Alex Sandro per infortunio: dentro capitan Bonucci, esattamente come domenica scorsa all’Olimpico. Al 25’ si vede finalmente al tiro anche Vlahovic, che da fermo chiama Flekken a un’altra respinta. Mentre Bremer poco dopo non riesce a deviare in rete, a due passi dalla riga di porta, il corner teso di Di Maria. L’ultimo brivido del primo tempo lo regala Cuadrado, che impegna da fuori Flekken, con Vlahovic impreciso di testa sulla ribattuta.

DI MAGIA

—  

La ripresa parte con lo stesso canovaccio, ma con un cambio: Fagioli per Miretti. Pronti e via, Di Maria pennella per la testa di Vlahovic: zuccata in anticipo sul marcatore, ma palla alta. La Juve insiste e al 53’ finalmente il muro del Friburgo cade, nel modo meno atteso: cross di Kostic dalla sinistra e colpo di testa vincente di… Di Maria. Non esattamente il meglio del repertorio del Fideo, che nell’occasione ringrazia la dormita fatale di Gunter. Sotto di un gol, Streich prova a dare una scossa ai suoi: Doan e Keitel prendono il posto di Sallai ed Eggestein. Al 64’ brivido per la Juve, quando Holer buca Szczesny in girata sugli sviluppi di una mischia generata da un calcio piazzato di Grifo. A salvare la Signora è il Var: l’arbitro Sidiropoulos, dopo on field review, punisce il tocco di mani di Ginter, che anche se involontariamente si trasforma nell’assist per il goleador ospite. Si resta così sull’1-0 e Allegri getta nella mischia Chiesa per Vlahovic, a secco per la quinta partita di fila tra coppe e campionato. La gara però ora è cambiata, con il Friburgo più intraprendente e la Juve che si chiude, forse anche troppo, anziché cercare il raddoppio. Grifo su punizione non inquadra la porta per poco al 75’. Per cercare di riguadagnare metri, Allegri inserisce allora Kean per Kostic, con Chiesa che passa sulla fascia sinistra. L’ex Fiorentina, però, subito dopo patisce un infortunio e, pur restando in campo per aiutare la squadra, gioca a mezzo servizio da punta, con Kean a sacrificarsi da laterale. Il Friburgo ci prova anche, ma con poco costrutto, creando poco o nulla nel finale. In Germania, la squadra di Streich dovrà fare molto di più per ribaltare il vantaggio bianconero.

Precedente Roma-Real Sociedad 2-0, rivivi la diretta: Mourinho da applausi Successivo Allegri: "Buona gara, ma troppi passaggi sbagliati. Si può fare meglio"