Il piano (difficile e tardivo) per salvare il calcio dal crac

Come riavviare un motore esausto per garantire equilibrio e competitività affinché non si riduca ulteriormente il numero dei possibili vincitori?

La situazione è grave e stavolta, a dispetto del noto aforisma di Ennio Flaiano, è pure seria. I numeri catastrofici dei conti del Barcellona, cioè del club che fino al 2020 vantava un saldo primo posto nella classifica europea dei ricavi e che oggi denuncia perdite per 481 milioni nell’ultimo anno e una massa debitoria vicina al miliardo e mezzo di euro, ne sono l’ultimo ma forse più significativo segnale. Anche i ricchi piangono. Non tutti per la verità. Ormai si sta delineando un sistema calcistico a due velocità. Il Covid pure nel mondo del pallone ha infierito sugli organismi più debilitati.

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