Il presidente rosanero non abbandonerà del tutto: «Io resterò come consulente, con una quota minore»
PALERMO – È fatta. O comunque manca poco. Il tempo di definire gli ultimi dettagli e di incrociare le dita. Un mese e il Palermo passa ai cinesi. La notizia alla vigilia delle mille partite in A dei rosanero, 425 legate alla gestione di Zamparini (a queste bisogna aggiungere quelle della B, delle coppe, dell’Europa per un totale di oltre cinquecento), quasi il cinquanta per cento della leggenda rosanero e di un personaggio che si può amare o meno, che resta comunque il pezzo più grande della storia calcistica palermitana. Zamparini conferma. Anche se i nomi degli interlocutori restano segreti. «Ci siamo incontrati con gli emissari del fondo che hanno uffici a Londra, Dubai e in Cina, si procede in maniera positiva. I tempi non possono essere brevissimi. Però, firmeremo un accordo di massima entro un mese o poco più. Il loro progetto è di costruire lo stadio, il centro sportivo e ovviamente di acquisire la maggioranza della società».
Zamparini: «C’è fiducia nella trattativa con i cinesi»
I cinesi acquisterebbero tra il sessantacinque e settantacinque per cento del Palermo lasciando a Zamparini una quota significativa. Un affare di duecento milioni. Ma potrebbero svilupparsi altri progetti paralleli. (…). Zamparini vende e … resta. «Sicuramente come consulente. Con una quota azionaria, sia pure di minoranza, è normale che debba curare i miei interessi e quelli della famiglia, oltre a portare un contributo di esperienza. Presidente onorario? Non mi interessa una carica nominale» (…).