Il Padova piega il Catanzaro al 97′! E vola in finale. In campo Palermo-Feralpisalò

All’Euganeo finisce 2-1, a far gioire la squadra di Oddo è Chiricò che all’ultimo respiro segna con una magia su punizione. I veneti giocheranno l’andata della finalissima in casa il prossimo 5 giugno

All’ultimo respiro, la magia di Cosimo Chiricò su calcio di punizione manda il Padova in finale e ferma la corsa del Catanzaro. All’Euganeo finisce 2-1, dopo 97 minuti intensissimi che hanno visto la squadra di Massimo Oddo risalire da un inizio complicatissimo e tagliare il traguardo in rimonta. Quando i supplementari sembravano a un passo.

CONTROPIEDE LETALE

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Il primo squillo è di Ronaldo, che fa partire un destro che finisce poco alto sopra la traversa. Il Padova si fa di nuovo vivo nell’area avversaria con un colpo di testa di Santini, ma un lampo alla mezz’ora rompe l’equilibrio dall’altra parte. Su una ripartenza efficace di Verna, Vandeputte taglia all’interno e serve l’ex Biasci: il tiro colpisce la sagoma di Gasbarro, ma sulla ribattuta ravvicinata arriva Sounas a infilare Donnarumma. Catanzaro avanti, ma la reazione è immediata: Branduani in uscita bassa ferma un’azione personale di Santini, poi Bifulco e Germano provano a ribadire in porta trovando il doppio salvataggio di Cinelli a porta sguarnita.

CAMBI VINCENTI

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All’intervallo Oddo cambia gli esterni: dentro Curcio per Germano – ammonito e puntato spesso dall’indiavolato Vandeputte -, con Kirwan riportato a destra sul piede forte. Il Padova inizia la ripresa meglio degli avversari e con il solito Bifulco (controllo in palleggio e tiro) ha un’altra occasione per il pari. Le mosse di Oddo – entra anche Jelenic – sembrano produrre da subito effetti positivi. Nella girandola dei cambi, fuori entrambi i play titolari (Ronaldo e Cinelli) e Padova a propensione offensiva con Ceravolo al posto di Valentini per disegnare una sorta di 4-2-4. La pressione sale: ci prova prima Dezi su schema da palla inattiva, poi è Curcio – bravo a sfuggire alla marcatura, su calcio d’angolo – a colpire di testa sotto porta non lasciando scampo a Branduani. Tabellone che torna in parità (1-1), dopo la on field review in cui Rutella valuta non interferente la posizione di Jelenic (in fuorigioco) nelle vicinanze del portiere. La tensione, anche tra le panchine, tende a salire mentre è Bombagi (mossa proficua di Vivarini) a riaccendere il Catanzaro portandolo vicino a un nuovo vantaggio. La svolta definitiva arriva però in pieno recupero: fallo al limite dell’area di Scognamillo su Ajeti, punizione succosa per Chiricò che fa girare il sinistro infilandolo all’incrocio. Padova in finale, con la sintesi affidata allo stesso Chiricò ai microfoni di Eleven Sports: “Anche quando andiamo sotto, questa squadra non muore mai”.

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