Il nuovo Kean

Dando per scontate la crisi delle vocazioni e la mancanza di coraggio e visione dei nostri club, incapaci di investire sui giovani, la Federcalcio ha deciso di sviluppare un programma di scouting planetario: verificherà il valore degli oltre 200 calciatori con doppia cittadinanza in attività nei vari campionati extra-europei. Nella sola Mls ce ne sono decine. Quanti altri Grifo e Gnonto potranno essere ritenuti azzurrabili da Roberto Mancini?

Da parte sua, per provare ad aiutare se stessa, più che la Nazionale, la Juve porta avanti il piano di rilancio di Moise Kean, ventiduenne dalle enormi potenzialità fisiche e tecniche (e qui mi fermo) che tre anni fa fece dire a Fabio Paratici «questo diventerà uno dei più forti attaccanti al mondo».

Per il momento non figura nemmeno tra i primi cinque d’Italia, non avendo saputo sfruttare al meglio le opportunità che gli sono state offerte: a Parigi la sua stagione migliore, tredici gol in 26 partite e i complimenti di Leonardo. Decisamente inferiore l’apprezzamento di Ancelotti che lo ebbe all’Everton.

Dell’estate 2021 è la scommessa-bis attribuita a Federico Cherubini, ma condivisa dall’intero management: il ritorno a Torino per 7 milioni più 28 di riscatto, poco meno della cifra che la Juve aveva incassato cedendolo all’Everton (30 più bonus).

A Cherubini il riacquisto (da esigenze di lista) di Kean è stato a lungo rinfacciato: non manca mai, peraltro, l’accompagnamento sonoro dell’Allianz Stadium che non è esattamente fan dell’attaccante. Va detto che nei giorni del mercato qualche richiesta per Moise la società l’ha pure ricevuta, ma il lungo infortunio di Chiesa ha convinto i dirigenti a trattenerlo. Da qualche tempo Allegri è tornato a puntare seriamente su MK che, fatto non trascurabile, con alterne fortune ha vestito dodici volte la maglia azzurra: Kean ha subito legato con Zaniolo e diciamo che i due non si sono fatti apprezzare fuori dal campo.

Tanto Moise quanto Nico sono social addicted. Ripresentatosi da poco su Instagram, lo juventino si è esibito in un post carpiato con doppio avvitamento di fede e emozioni intraducibili. Il primo: «Essere qualche passo indietro non significa necessariamente fallire. A volta Dio ti sta preparando per un ottimo pranzo». Il secondo: «Dio non ti sta chiedendo di capirlo. Ti sta chiedendo di fidarti che lo ha già fatto».

In attesa delle prossime tavole di Moise, Allegri, uomo assai pratico, esige più prosaicamente impegno, attenzione e gol.

Juventus, Moise Kean in versione rapper

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Juventus, Moise Kean in versione rapper

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