Il nuovo Dybaldo più Chiesa: così Allegri ha fatto giocare il primo tridente “vero”

Primo assaggio di convivenza fra Ronaldo e Dybala nel debutto stagionale dell’argentino, contro l’Atalanta. Con l’azzurro a completare il reparto

Gol e non solo. Questo il positivo verdetto uscito dal primo esperimento di tridente “vero”, utilizzato da Allegri nell’ultimo test pre-campionato, quello che ha visto la Juve battere 3-1 l’Atalanta davanti agli 11mila di un Allianz Stadium che per l’occasione ha ritrovato anche il suo pubblico. Contro la Dea Allegri ha optato per un 4-3-3 con Chiesa a destra, Dybala al centro e Ronaldo a sinistra, secondo le inclinazioni più spiccate di ciascuno dei giocatori prescelti.

Correnti alternate e un gol-capolavoro

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Poi però il campo ha mostrato un reparto fluido, in cui i tre si sono spesso scambiati posizioni e mansioni, in un roteare continuo che ha tolto agli avversari punti di riferimento e dunque automatismi. E il trio così confezionato ha risposto alla grande, offrendo prestazioni decisamente valide sia sul piano singolo che su quello collettivo, tanto a livello di voglia quanto a livello di risultati concreti. Il tutto in una prospettiva di crescita, connaturata in ogni squadra a Ferragosto. Esemplare è stato il primo gol bianconero, quello firmato da Dybala, un condensato di abilità dell’argentino e di una perfetta sincronia nei movimenti del reparto. L’azione è nata dai piedi di Ronaldo, in area bianconera in occasione di un corner dell’Atalanta, è proseguita con una cavalcata di Chiesa che, dopo un altro doppio scambio col portoghese, ha trovato Dybala sull’opposto versante dell’area con un perfetto cross rasoterra. Un capolavoro in velocità che ha visto coinvolto l’intero reparto, in una azione corale tanto spettacolare quanto efficace.

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Chiesa-Dybala-Ronaldo, prova generale

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Guardando dentro alle singole prove, Chiesa è rimasto in campo fino all’8′ della ripresa, offrendo il consueto apporto in termine di spinta, infaticabilità e caparbietà su ogni pallone, fosse destinato a un assist o a una conclusione. Ronaldo, rimasto in campo 10 minuti in più dei rispettivi, iniziali compagni di reparto, non ha fatto mancare il suo impegno nei ripiegamenti difensivi, proprio come Allegri gli aveva richiesto, dimostrando di essere devastante quando avanza palla al piede in velocità. Non ha ricevuto molti palloni sotto porta, ma è stato molto collaborativo in fase di costruzione della manovra offensiva. E la Juve tutta ha dimostrato di essere più pericolosa quando agisce su linee verticali anziché creare ragnatele di passaggi in orizzontale. Quanto a Dybala, oltre al gol è stato protagonista di un esordio stagionale molto promettente sul piano della condizione e delle motivazioni, probabilmente galvanizzato dalla fascia di capitano che aveva al braccio e dalla prospettiva di un rinnovo imminente. Nella ripresa Allegri ha dato spazio anche a Kulusevski e Morata, in mezzo ad un tourbillon di cambi che hanno stravolto la squadra. Eppure lo svedese è riuscito a confezionare un assist, e lo spagnolo a trasformarlo in gol. Mica male, per una prova generale di reparto.

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