Il nuovo De Ligt, la stella della favela e…: i talenti dell’Ajax in vetrina

Potremmo definirla “Ryancrazia”, perché in mezzo al campo comanda lui. Il bello è che ha solo 19 anni. Scordatevi De Jong, tutt’altra cosa, Gravenberch somiglia più a Pogba. Tuttocampista di lotta, governo e classe. Titolarissimo nonostante l’età: 47 partite e 5 reti la stagione scorsa, già 16 quest’anno, con un solo guizzo. Il suo compito è quello di far quadrare il gioco. Scrivete il suo nome su Google e troverete articoli a cascata e paragoni. “Nuovo Pogba”. “Futuro del calcio”. “Centrocampista moderno”. Questi i titoli. Anche se in famiglia il talento vero era suo fratello Danzell, almeno fino a 5-6 anni fa. Prima attaccante, poi difensore. Metamorfosi fortunata. Nel 2011 ha vinto l’Europeo U17 con l’Olanda di Vilhena e Bazoer, poi si è perso. Colpa del suo caratterino: anti regole, anti tattica, ribelle dentro. L’unico vizio di Ryan è il cibo. Appena arrivato all’Ajax esordì così: “A che ora apre la mensa?”. E se la madre non l’avesse fermato sarebbe uscito dal campo per mangiare le patatine del fratello. Il bello è che stava giocando una partita con l’Under 9. Peccati di gioventù.

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