Il Napoli si diverte, Osimhen di più: comodo tris all’Eintracht, Spalletti ai quarti

Ritorno ottavi Champions: nessun problema dopo il 2-0 dell’andata. Doppietta del nigeriano e rigore di Zielinski

dal nostro inviato Vincenzo D’Angelo

15 marzo – Milano

Riscrivere la storia azzurra, sembra questa la missione di Luciano Spalletti a Napoli. In Italia e in Europa. Non c’è due senza tre. E poi, proprio la capolista doveva tradire la Serie A? Impossibile, anche perché nell’anno dei record azzurri, non poteva mancare la prima storica qualificazione ai quarti di finale di Champions del Napoli, che forte del doppio vantaggio ottenuto a Francoforte, liquida l’Eintracht (3-0) anche a domicilio ed entra nel G8 d’Europa, cosa che neanche ai tempi di Diego Maradona. E lo fa trascinato dal suo Supereroe immarcabile, Victor Osimhen: altra doppietta stagionale (prima in Champions), altra standing ovation, altra prestazione monstre, altro materiale per permettere al Napoli di volare e ai suoi tifosi di sognare. E all’Italia di fare festa: non portava tre squadre tra le prime 8 di Europa dal lontano 2005-06, un bel segnale di speranza per tutto il nostro movimento.

SEMPRE VICTOR

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Glasner aveva promesso un avvio arrembante del suo Eintracht. E invece dopo 58 secondi è il Napoli a sfiorare subito il vantaggio con una conclusione di Politano, che Trapp toglie dall’angolino in tuffo. Il Napoli manda il suo messaggio: nessun relax, l’approccio è giusto. Solo che anche l’Eintracht è diverso dall’andata: palleggio veloce, costante, con gli esterni più intraprendenti e le mezzali pronte ad assaltare. Il 4-2-3-1 del Maradona crea molti più problemi al Napoli rispetto al 3-4-3 dell’andata e gli azzurri faticano a prendere le misure della pressione offensiva. Il primo tempo fila via veloce, con continui capovolgimenti. Borré (15’) di testa fa passa un brivido sulla schiena dei 50 mila del Maradona, poi Kvara e Trapp iniziano la loro personale sfida, col portiere dei tedeschi bravo a murare il georgiano in tre occasioni. E quando l’intervallo sembra prossimo, ecco la prodezza che stappa la contesa. Lobotka inventa una magia di esterno per Politano, cross al bacio su cui Osimhen prende l’ascensore, galleggia in area e poi infila Trapp con una frustata di testa.

FESTA GRANDE

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E la ripresa si apre com’era finito il primo tempo, nel segno dell’attaccante mascherato. All’azione del raddoppio partecipano un po’ tutti, col Napoli che muove palla da sinistra a destra, Politano che imbuca per Di Lorenzo e Osi che spinge in rete a porta vuota. Delirio al Maradona, che improvvisamente si ammutolisce: Osimhen resta a terra, non esulta. La mano è rimasta sotto il corpo nella spaccata vincente, ma niente di grave. Fasciatura veloce e poi festa grande, col Maradona che urla un “Victor Victor” liberatorio. Alla festa partecipa anche Zielinski (19’), che realizza il rigore che lui stesso si era procurato. Sugli spalti parte il “oh mamma mamma mamma…” dei tempi di Maradona. “Ho visto un grande Napoli…” ripetono i tifosi. Difficile contraddirli. E se l’Italia dopo oltre 33 sembra vicino ad essere conquistata, anche in Europa questo Napoli non vuole porsi limiti. Né tantomeno smettere di sognare.

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