Il monito di Collovati: “Inglesi, non c’è solo la Premier! Bonucci e Chiellini il top”

L’Italia è campione d’Europa, continua la festa azzurra. Per analizzare il trionfo della squadra di Mancini, è intervenuto sul canale Twitch di Calciomercato.com Fulvio Collovati, ex difensore e Campione del Mondo con gli Azzurri nel 1982: “Ho avuto la fortuna, 39 anni fa, l’11 luglio che ormai diventa una data storica e porta fortuna per noi. Festa Nazionale? Sono stato il promotore di questa cosa: festeggiamo cose inutili, questa potrebbe essere la festa del riscatto. 39 anni fa fu la festa del rilancio dell’economia dopo gli Anni di piombo. Questo 11 luglio 2021 potrebbe essere la festa della vittoria di un campionato europeo vinto alla grande, che ci riscatta dopo la mancata partecipazione al Mondiale del 2018 e che ci dà anche lo slancio per pensare positivo dopo la pandemia e la sofferenza per il popolo italiano. Vedo un po’ di gioia sui volti degli italiani, quella gioia che può dare un evento sportivo”.

11 LUGLIO 1982 – 11 LUGLIO 2021 – “Quando dico queste cose le dico perché lo penso davvero. Noi ci ricordiamo a distanza di 39 anni, io lo vedo andando in giro mi fermano, il Mondiale dell’82. Parliamo di generazioni diverse, i 50enni-60enni di adesso che allora avevano 10-20 anni. E naturalmente questa vittoria di ieri può essere sempre celebrata l’11 luglio. Immaginate il prossimo anno celebrare i 40 anni dell’82 e il primo anno dell’Europeo. Insieme festeggiare, sarebbe una cosa splendida e unica. Il riscatto di una Nazione che ha sofferto negli anni Ottanta e ora con la pandemia e la povertà. Ne dobbiamo uscire e queste vittorie servono anche a questo”.

ITALIA SORPRESA PER GLI INGLESI – “Inglesi sorpresi dall’Italia in finale? Vorrei dire una cosa che sia ripresa. Questi media inglesi, che si esprimono molto bene, conoscono solo il calcio inglese, non quello internazionale. Noi invece conosciamo il nostro, ma conosciamo molto bene anche quello inglese. Perché abbiamo visto la sofferenza o la tragedia sportiva della Juve eliminata in Champions, le tre squadre che lottavano per entrare in Champions con l’Inter che aveva vinto lo scudetto. Conosciamo il valore del calcio internazionale. Conosciamo il Chelsea che ha vinto la Champions, conosciamo il Liverpool. Io ho l’impressione che questi media inglesi conoscano solo il loro calcio, il calcio estero lo conoscono ben poco. Per questo ci davano per sorpresa, un po’ la stessa supponenza che ha avuto la Francia, che potenzialmente a livello di gruppo era la più forte. Però sono supponenti, presuntuosi, arroganti. Noi con la nostra umiltà, con il nostro gruppo, come dice giustamente Mancini, siamo riusciti a sbaragliare tutti”.

DIFESA AZZURRA AL TOP – “Noi abbiamo sempre avuto ottimi difensori, mi preoccupa il futuro. Bonucci e Chiellini sono super, ma non possono giocare in eterno: uno ha 34 anni e l’altro 37, ma sono sempre i migliori difensori europei, non ne ho visti di migliori in questo torneo. Mi spiace perché eravamo una scuola dei difensori, ora un po’ meno. Abbiamo capito anche nella partita di ieri come ci si deve difendere. In fondo loro cosa hanno fatto: un tiro in porta, forse due, ma fino ai supplementari non hanno mai tirato. Poi il portiere numero uno al mondo si è superato ai rigori, però prima ci hanno tirato pochissimo e questo è merito dei difensori”.

CRISI DELLA SCUOLA ITALIANA DEI DIFENSORI – “Non si insegna più a marcare, si insegna la costruzione dal basso, se mi consentite questo termine che vorrei non dire ma faccio un po’ il moderno pure io. Devi avere personalità e i cosiddetti piedi buoni: costruire dal basso vuol dire il portiere ti dà il pallone, tu lo ridai a lui, poi al terzino… Ci vuole un quarto d’ora a uscire. Non sono contrario alla costruzione dal basso, ma il difensore ha perso un po’ lo spirito del suo ruolo: difendere la porta, in tutti i modi. Non si insegna più a livello individuale la postura, come mettersi nell’uno contro uno quando si affronta un mancino o un destro. Vedi la facilità con cui Chiesa andava via ai difensori inglesi: chiaramente è più rapido, ma bastava sportare il pallone e andava via perché sbagliavano la postura. Bisogna cercare di anticipare quando è il caso e questo Chiellini lo sa fare bene perché la sua è una scuola antica. Non si insegnano più questi preliminari che erano tipici dei difensori di una volta”.

DONNARUMMA DA PALLONE D’ORO – “Fosse per me glielo darei anche, ma c’è un piccolo particolare. E’ come la storia del ranking, mi viene da ridere: Italia indietro e primi ci trovi Portogallo, Belgio… Il problema di Donnarumma è che non ha vinto lo scudetto, non ha vinto la Champions… E’ un modo di assegnare il premio secondo me non giusto, sbagliato. Però è chiaro che fa leva su una serie di competizioni alle quali, soprattutto le prime due, Donnarumma non ha partecipato”.

PROSPETTIVE DELLA NAZIONALE – “Questi Mondiali li possiamo giocare da favoriti. Perché se abbiamo vinto il campionato europeo vuol dire che siamo le favorite. Poi ci sarà l’Argentina che ha vinto la Copa America, il Brasile, il Cile e le altre… Però saremo tra le favorite. E’ anche vero che bisogna anticipare un po’ il ricambio generazionale. Chiellini ha 37 anni, lo portiamo ai Mondiali a quasi 39? Bisognerà trovare un sostituto: Acerbi, Bastoni… Ci sono pochi difensori in circolazione. Poi il problema è la punta. Con tutto il rispetto per Immobile che inizialmente ha fatto un ottimo Europeo e per Belotti stesso, il problema è il ricambio della punta. Scamacca, Raspadori, Mancini deve lavorare su questi, perché il problema della punta esiste. Eccome se esiste. Abbiamo tantissimi centrocampisti giovani e il ricambio generazionale è già in atto, ma nei due ruoli più importanti, il faro difensivo e l’attacco, dobbiamo trovare i sostituti, perché non li abbiamo. Il Mondiale è tra un anno e mezzo, Mancini punterà su qualche giovane. Scamacca, Raspadori, son questi. Non c’è un Paolo Rossi, però se non punti su questi ragazzi sperando che lo diventino… Devi provarci, arriverà il momento in cui punterai su Raspadori, arriverà quello per Scamacca. Qualcosa devi fare. Il falso nove è una trovata di Guardiola che non mi risulta abbia vinto le ultime Champions… Io da ex stopper preferisco sempre giocare contro il falso nove, perché sta lontano dalla porta. Il centravanti vero da 20 gol sta davanti alla porta e ti mette in difficoltà. Quello che ha fatto Kane per un’oretta, poi però ha giocato solo l’Italia e anche lui ha dovuto fare il difensore”.

IL GIOCO OFFENSIVO DI MANCINI – “La diversità è questa. Questo recupero palla, questo desiderio di prenderla nella metà campo avversaria. E’ questo lo straordinario lavoro di Mancini, tu vedi la nostra squadra che pressa già in uscita gli avversari e recupera la palla. Non è che ti metti lì oltre la metà campo e attendi per ripartire di rimessa. No, ora recuperi palla subito nella metà campo avversaria. E’ un mix tra Mancini e Guardiola, che si è rinnovato pure lui in questo senso: gioca verticale come facciamo noi, si veda il gol alla Spagna”.

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