Il Milan risponde all’Inter e resta a +5: Kessie e Castillejo stendono la Samp

Rossoneri molto solidi e concreti: segnano il centrocampista su rigore e lo spagnolo appena entrato, inutile il gol di Ekdal per Ranieri

Kessie-Castillejo: due a uno al Ferraris sulla Sampdoria e più cinque sull’Inter in classifica. Da qui bisogna ripartire. Aspettavano tutti la partita del Ferraris come un esame, l’ennesimo, per testare le potenzialità di un Milan che sembra avere oggi ormai solo se stesso come avversario. Pioli ha insegnato la resilienza ai suoi, il resto è venuto da sé, anche la capacità di saper andare oltre l’imprevisto o le assenze del generale Ibra, pur con qualche sofferenza di troppo nella ripresa. Nel post lockdown non ha mai perso, la Samp viceversa non vince dal 24 ottobre, due punti conquistati su quindici nelle ultime cinque gare.

SAMP ATTENTA

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La Samp ha retto per quasi tutto il primo tempo, soffrendo com’era prevedibile, ma senza tirare su un fortino, con discreto ordine. Poi, però, il fallo di mano di Jankto su un affondo di Theo Hernandez ha offerto poco prima dell’intervallo ai rossoneri l’opportunità del rigore trasformato da Kessie. Sino a quel punto la squadra di Pioli aveva trovato più spazio sulla corsia di destra, dove Candreva (spostato a sinistra con Jankto sull’altra fascia) non sempre è riuscito ad assistere Augello in fase difensiva, favorendo così la catena Calabria-Saelemaekers. Eppure la prima occasione della gara è stata per la Samp (colpo di testa di Tonelli al 7’, gran riflesso di Donnarumma). Cinque minuti dopo, recupero decisivo di Ferrari su Rebic. Lì, Ranieri ha dovuto rimescolare le carte per l’infortunio di Bereszynski. Dentro Colley sul centrosinistra, con Tonelli al suo fianco e Ferrari terzino destro. Il Milan ha preso possesso alla distanza in modo più deciso della mediana, approfittando anche dell’incapacità dei blucerchiati di sostenere la maggiore spinta del Milan anche per vie centrali. Prima del rigore di Kessie, al 39’ c’è stato un salvataggio decisivo di Tonelli sulla riga di porta, che è riuscito a rimettere in gioco un pallone di Rebic. Promossa, nella realtà, l’inedita coppia Gabbia-Romagnoli al centro della difesa, contro Quagliarella (poco servito nel primo tempo) e Gabbiadini che ha risentito della lunga inattività.

L’ORGOGLIO

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Zero a uno all’intervallo, ma nella ripresa Pioli inserisce Hauge per Brahim Diaz, mentre Ranieri ricostruisce la mediana. Fuori Silva e Jankto per Ekdal e Damsgaard, e lì i rossoneri hanno rallentato un po’ la loro pressione, dopo il palo (2’) colpito da Tonali. La rivoluzione di Ranieri, con Candreva che parte dal centrodestra, favorisce la spinta della Samp, che a sinistra sfrutta bene la spinta di Damsgaard. I blucerchiati perdono poi Gabbiadini (affaticato), e La Gumina va a piazzarsi alle spalle di Quagliarella, con un lavoro importante per la squadra. Manca, però, la finalizzazione e il cinismo di un Milan che rialza ancora il ritmo intorno alla mezz’ora, dove arriva non a caso il raddoppio di Castillejo dopo una manciata di secondi dal suo ingresso in campo, sorprendendo la difesa della Samp. Partita chiusa? Macché: Ekdal la riapre al 36’ con un tocco difficile su calcio d’angolo, ma lì manca ai blucerchiati la forza di acciuffare il pari, perché ancora lo svedese, all’ultima azione, lasciato completamente solo da due passi manca la deviazione vincente di testa.

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