Il Milan recupera i duri: Pioli può schierare Kessie e Rebic, Ibra scalpita

I rossoneri puntano all’assalto alla vetta dopo il k.o. in Champions. Zlatan può tornare titolare e oggi tampone per Theo Hernandez: se negativo, riprende

Il capo ha detto: «Non dobbiamo mollare, non è cascato il mondo, finché c’è speranza io ci credo». Parole da leader del gruppo, quelle di Zlatan Ibrahimovic, da motivatore, mentre il tecnico del Milan Stefano Pioli è stato più sul pratico, riconoscendo che da un punto di vista aritmetico in Europa non tutto è perduto e l’Atalanta di due stagioni fa insegna, ma adesso si fa davvero dura.

Molto è perduto però il Milan non può e non vuole darsi per vinto per diversi motivi: l’orgoglio dei giocatori, il prestigio del club, la possibilità, anche se la situazione è complicatissima, di conquistare magari la qualificazione in Europa League, il che creerebbe qualche problema organizzativo, eppure permetterebbe di fare altre esperienze provando a migliorare un po’ il ranking, che altrimenti resterebbe penalizzante per il futuro prossimo. E c’è una questione economica da non escludere: arrivando in fondo nella competizione minore il Milan potrebbe portare a casa una trentina di milioni. Al momento però la cosa più importante è ripartire, con tre impegni in campionato che sono diversi per qualità e classifica delle avversarie, ma hanno un denominatore comune: in dieci giorni il Milan può davvero tornare al completo. Intanto recupera i duri, quelli che non ballano. Ibrahimovic, Kessie, Rebic, che ieri si è allenato e ha già superato un infortunio che inizialmente aveva messo in apprensione il Milan. Le certezze di Pioli ora sono queste: il buio dell’emergenza si sta diradando e a Bologna si potrà vedere una squadra diversa da quello di Porto, che di certezze non ne aveva molte.

IL GIORNO DI THEO

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Ibrahimovic sta crescendo ed è difficile immaginarlo ancora in panchina sabato al Dall’Ara, a casa dell’amico Mihajlovic. Altra buona notizia per Pioli, il ritorno di Ante Rebic, che a Porto con la sua praticità avrebbe fatto molto comodo. Ultimamente era stato utile anche per ispirare i compagni, invece in Champions League la manovra appariva sempre spezzata, con Giroud ancora fuori dai giochi: avere Rebic di nuovo disponibile è fondamentale per gli equilibri dell’attacco milanista, nelle difficoltà è logico affidarsi a tutto ciò che è più rodato. E fra gli uomini chiave di Pioli c’è Theo Hernandez, che è cresciuto in maniera prepotente negli ultimi mesi ed è uno dei trascinatori della squadra. Oggi scatta il decimo giorno da quando il francese è risultato positivo al Covid: se il tampone di controllo dovesse confermare che il virus è passato, Theo potrebbe sottoporsi alla visita di idoneità sportiva, come da protocollo, e riprendere ad allenarsi. Difficile che Pioli decida di portarselo in panchina subito, con al massimo un allenamento nelle gambe, ma la possibilità esiste. Soprattutto è più che probabile che Theo possa giocare contro il Torino martedì sera a San Siro, tornando a rafforzare il lato del Milan che a Porto si è rivelato assai vulnerabile.

RIECCO KESSIE

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Poi c’è il pilastro Kessie, che è rimasto fuori dalla Champions League non per guai fisici ma per squalifica. Bennacer e Tonali avevano dato ampi segnali di crescita a certi ritmi e livelli, però in Europa stavolta hanno faticato e la fisicità di Kessie è mancata parecchio. Ora l’ivoriano c’è e sarà importante per tentare di cementare il vantaggio del Milan sulle inseguitrici in campionato. Perché nessun vuol mollare l’Europa, non ancora, ma la corsa a tappe continua e in questa corsa l’apporto di Kessie può essere decisivo. Ibrahimovic in crescita, Rebic, Kessie, la speranza di ritrovare prestissimo Hernandez: i duri insomma stanno tornando, però alla squadra per continuare a impensierire gli avversari serve anche la fantasia di Brahim Diaz, un altro elemento rimpianto dai tifosi milanisti nella notte portoghese. Brahim sarà certamente ancora assente a causa del Covid contro il Bologna, però già lunedì, allo scadere del decimo giorno di isolamento, potrà essere testato. E se dovesse risultare subito negativo al virus, a Roma nell’incrocio con una delle dirette avversarie potrebbe esserci anche lui. Bologna, Torino, Roma: il Milan punta a rialzarsi recuperando tutti i suoi punti fermi. Per continuare la corsa in campionato e provare a lanciare la ripartenza in Europa.

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