Il mercato decolla come nel pre-Covid: nel 2022 record di trasferimenti, ma due su tre a costo zero

Lo ha reso noto la Fifa nel suo report annuale sugli affari internazionali. Le operazioni gratuite sono l’85% del totale, i brasiliani i più acquistati

Andrea Ramazzotti

26 gennaio – Milano

La Fifa ha diffuso oggi il suo report annuale sui trasferimenti internazionali nel mondo del calcio. Il dato principale è contenuto nell’introduzione firmata da Emilio García Silvero, capo dell’ufficio legale. “Nel 2022 – si legge – i trasferimenti internazionali di giocatori professionisti non solo sono tornati ai livelli pre-pandemia, ma li hanno addirittura superati di oltre il 10%. E’ stato raggiungendo il record storico di 20.209 operazioni, di cui 2.843 con spese di trasferimento”. Una bella notizia per il mondo del calcio che è di nuovo… vivo dopo la brusca frenata a causa del Covid.

LA CRESCITA DEI NUMERI

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Insomma, il “motore” del mercato è tornato a rombare e, rispetto all’anno precedente, c’è stato l’aumento più alto di sempre come numero di trasferimenti: un +11,6% rispetto al 2021. Dalle 18.104 operazioni concluse nel 2021, siamo arrivati a 20.209. Il tutto, ha spiegato Silvero, “modernizzando il processo grazie alla Fifa Clearing House, con i premi per la formazione che ora possano essere distribuiti in modo rapido ed equo a tutti, e al nuovo regolamento per gli agenti”. I club che, grazie al TMS (Transfer Matching System; il sistema usato per i trasferimenti internazionali), hanno all’attivo almeno un movimento di mercato sono stati 4.770: coinvolte tutte e 6 le confederazioni e 182 delle 211 federazioni affiliate alla Fifa. Naturalmente tra le confederazioni guida la Uefa con 11.880 giocatori acquistati e 5,4 miliardi di euro spesi; 11.454 quelli ceduti per un incasso di 5,1 miliardi. Questi numeri impressionano soprattutto se correlati con il totale: dopo due anni consecutivi di diminuzione della spesa per i trasferimenti (a causa del Covid), nel 2022 i club sono tornati a investire (+33,5% rispetto al 2021) e hanno speso 5,96 miliardi. Di questi il 94% provengono da squadre della Uefa. Un segnale importante di ripresa anche se il dato globale è inferiore rispetto al 2018 (6,36 miliardi di euro) e del 2019 (6,74 miliardi). In compenso sono aumentate le società coinvolte in trasferimenti internazionali onerosi: quelli che hanno investito sono state 950, quelli che hanno incassato 1.155. Mai erano stati così tanti, neppure nel pre pandemia.

CRESCONO PARAMETRI ZERO

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I giocatori che hanno cambiato almeno una volta maglia nel 2022 sono stati 17.291, in rappresentanza di 183 nazionalità. La stragrande maggioranza dei trasferimenti (85,9%) è stato gratuito. Tuttavia, anche il numero delle operazioni nelle quali sono circolati soldi ha raggiunto un nuovo massimo storico: sono state 2.843. Dando un’occhiata all’anno solare, i mesi con più movimenti sono stati quelli in cui il mercato dei principali campionati era aperto ovvero gennaio (3.834 trasferimenti contro i 2.287 del 2021) giugno (1.034 contro 587), luglio (4.394 contro 3.797), agosto (4.178 contro 3.981) e settembre (1.788 contro 1.560). Ci sono stati 2.679 trasferimenti a titolo definitivo tra i club: si tratta “appena” del 13,3% del totale, ma rispetto al 2021 sono cresciuti (+ 625). I prestiti registrati sono stati 2.601 (12,9% del totale dei movimenti) e 1.742 sono tornati alla società di partenza. Come sempre, però, il tipo di trasferimento di gran lunga più comune è stato quello dei giocatori in scadenza di contratto che sono andati all’estero: 13.187 le operazioni registrate (12.094 quelle nel 2021), quasi i due terzi del totale complessivo dell’anno solare.

276 OPERAZIONI SOPRA I 5 MILIONI

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Riguardo alle spese sono curiosi anche altri dati: quasi il 70% delle 2.843 operazioni internazionali nelle quali c’è stato movimento di denaro, la cifra non ha superato i 917.000 euro; meno del 10% del totale delle operazioni (276 per la precisione) ha spostato 4,3 milioni ovvero il 72% della spesa mondiale. Una curiosità legata all’età: solo il 17% dei giocatori over 30 sono stati pagati, mentre quasi il 73% dei minorenni che hanno cambiato club hanno movimentato denaro. Ma c’è di più: le operazioni che hanno coinvolto i giocatori tra i 18 e i 23 anni sono state 1.540: 1.112 hanno avuto un costo inferiore ai 917.000 euro, 274 inferiore ai 4,5 milioni, mentre 154 hanno superato i 4,5 milioni. Queste ultime, pur rappresentando il 5,4% dei trasferimenti con denaro e l’1% dei trasferimenti totali, hanno mosso oltre il 54% dei soldi nell’intero anno solare (3,23 miliardi).

NAZIONALITà

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Interessante è anche considerare le nazionalità: i trasferimenti internazionali con al centro brasiliani sono stati 2.061 e hanno movimentato 773 milioni di euro (primo posto in entrambe le classifiche), al secondo posto come spesa (542 milioni) i 921 giocatori francesi che hanno cambiato nazione, al terzo gli argentini (1.004), più numerosi dei francesi ma meno costosi (348 milioni). Nella doppia graduatoria ci sono poi i portoghesi (400 milioni per 406 operazioni), gli olandesi (369 milioni per 403 cambi di maglia), gli spagnoli (240 milioni per 603 trasferimenti), gli uruguaiani (233 milioni per 358 calciatori), gli inglesi (229 milioni per 848 movimenti), i belgi (215 milioni per 278 giocatori) e i colombiani (186 milioni per 771 operazioni). Gli italiani non sono nella top ten né della spesa totale né del numero di trasferimenti. A conferma c’è la lista (senza i prezzi) delle 10 operazioni più costose del 2022: primo il francese Tchouaméni, dal Monaco al Real, secondo il portoghese Darwin Nunez dal Benfica al Liverpool, terzo il brasiliano Antony dall’Ajax allo United, quarto il brasiliano Casemiro dal Real allo United, quinto l’olandese De Ligt dalla Juventus al Bayern, sesto lo spagnolo Ferran Torres dal City al Barcellona, settimo il norvegese Haaland dal Borussia Dortmund al City, ottavo lo svedese Isak dalla Real Sociedad al Newcastle, nono il portoghese Luis Diaz dal Porto al Liverpool, decimo il brasiliano Raphinha dal Leeds al Barcellona.

SUPER PREMIER LEAGUE

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I club inglesi sono quelli che hanno speso di più sul mercato: 2 miliardi di euro ovvero più di 3 volte rispetto a quelli italiani, secondi in classifica con 617,7 milioni, e degli spagnoli terzi con 543 milioni; al quarto posto i francesi (500), al quinto i tedeschi (492,6). Colpisce il dettaglio della spesa delle società di oltre Manica: 354,6 milioni sono stati… destinati in Francia, 324,9 in Germania, 310,7 in Spagna, 300,1 in Portogallo, 285,8 in Italia e 234,6 in Olanda. Sono ai primi sei posti nella classifica delle operazioni tra una nazione e l’altra. Tradotto: gli inglesi comprano il meglio in tutta Europa. In quest’ottica emblematica è la classifica dei club che nel 2022 hanno speso di più per trasferimenti internazionali è emblematica: ai primi tre posti Manchester United, Barcellona e Liverpool, poi Bayern, Newcastle, West Ham, Wolverhampton, Psg, City, Leeds, Tottenham, Real Madrid, Ajax, Nottingham Forest, Everton, Chelsea e, primo tra le italiane, il Napoli. La graduatoria dei club che hanno incassato di più invece è molto diversa: guidano le società francesi con 678 milioni, poi le tedesche (586,5), le italiane (566,7), le inglesi (550) e le portoghesi (531). I campionati brasiliani sono quelli che hanno esportato più calciatori (998); seguono quelli inglesi (836), gli spagnoli (778), i portoghesi (677), i francesi (641) e gli italiani (566). La federazione che nel 2022 vanta più ingressi di giocatori dall’estero? Quella portoghese con 901: 338 calciatori sono arrivati dal Brasile e 166 hanno fatto il percorso inverso. La squadra che ha ceduto più calciatori? Lo Shakhtar Donetsk, costretto dalla guerra a far partire 51 elementi; seguono la Dinamo Zagabria (40) e lo Sporting Lisbona (38).

CALCIO FEMMINILE E DILETTANTI

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La crescita del calcio femminile è notevole: rispetto al 2018, quando erano stati 694, i trasferimenti internazionali sono più che raddoppiati (1.555 nel 2022; 500 i club coinvolti). Quanti soldi sono stati spesi? Tre milioni di euro grazie anche all’affare record per la storia del calcio in rosa: Keira Walsh passata dal Manchester City al Barcellona per 460.000 euro. Cifre totalmente diverse rispetto al mondo maschile. I dilettanti passati da una formazione di una nazione a un’altra sono stati 49.238 (92,3% uomini, 7,7% donne).

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