Il mercato al tempo del Covid: niente soldi, tanti giovani, molti “pagherò”

La crisi ha investito grandi e piccoli club. Capitanio, partner Deloitte: “Mi aspetto una sessione particolarmente sterile, eventualmente con un surplus di offerta rispetto alla domanda”

No money no party. Il calciomercato al tempo della pandemia è un vorrei ma non posso, un equilibrio complicatissimo tra sogni di rinforzi e necessità di ridurre i costi. In altri tempi, come in qualsiasi sistema di vasi comunicanti, le esigenze dei club “venditori” sarebbero state compensate da quelle dei club “compratori”. Non stavolta. Molti, moltissimi vorrebbero liberarsi di esuberi e mitigare le perdite da Covid; pochi, pochissimi hanno i soldi per finanziare tali voglie. A maggior ragione nel cosiddetto mercato di riparazione.

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