Il medico: “Chiesa, il recupero deve essere graduale”

Il dottor Zanon: “Affrettare il rientro in campo può essere controproducente, serve ricostruire la muscolatura per evitare nuovi infortuni”

Giacomo Zanon, consulente ortopedico esterno dell’Atalanta, specialista del ginocchio e responsabile del progetto sport med del gruppo Habilita, ci spiega in che cosa consiste l’intervento cui verrà sottoposto Chiesa?

“La ricostruzione del crociato anteriore viene fatta in artroscopia, tecnica mini invasiva, posizionando nel ginocchio un nuovo legamento, che nel calciatore viene generalmente prelevato dal terzo centrale del tendine rotuleo. Viene introdotto nel ginocchio in artroscopia e fissato con viti e bottoni di sospensione. È un intervento di routine che dura un’ora circa. La tecnica chirurgica è standardizzata, utilizzata quotidianamente in chirurgia del ginocchio. Nel calcio professionistico la scelta del trapianto ricade quasi sempre nel tendine rotuleo perché può parzialmente accelerare la riabilitazione: dopo un paio di mesi l’integrazione è completa e dà una sensazione di buona stabilità al giocatore. Rispetto alla ricostruzione con i flessori di coscia, il tendine rotuleo ha il vantaggio che prelevando il terzo centrale del tendine prendi anche due bratte ossee, di rotula e di tibia: l’interfaccia osso con osso favorisce l’integrazione, che avviene in 5-6 settimane”.

Quanto ci vorrà per rivederlo in campo?

“Sei mesi sono il minimo sindacale, poi ce ne vogliono altri tre perché torni il giocatore di prima. Nove mesi è un periodo congruo per essere lo stesso calciatore pre infortunio. Un vecchio studio fatto in collaborazione con l’Uefa dimostrò che più lungo è il percorso riabilitativo tanto è migliore il risultato. Accelerare la riabilitazione non porta lontano per due motivi: la possibilità di recidive di lesione legamentosa e la necessità di ricostruire la muscolatura, per cui ci vogliono 2-3 mesi, anche per prevenire altri infortuni”.

Quali sono i rischi maggiori?

“C’è una predisposizione alla lesione del crociato contro laterale, bisogna stare attenti alle tendiniti e alle lesioni di sovraccarico. È frequente che al rientro si possa incorrere in lesioni muscolari, per questo è necessario un attento lavoro di prevenzione. E poi per tutti subentra la paura: il rientro in campo deve essere graduale”.

Quindi per il Mondiale in Qatar può farcela?

“Direi di sì. Se tutto filerà liscio, a luglio farà la preparazione con la Juve e tra 10 mesi può essere a un buon livello”.

Il prato dell’Olimpico, dove si ruppero il crociato già Zaniolo e Demiral, può avere colpe?

“Forse, ma io darei la colpa più alle scarpe, che oggi hanno un grip pazzesco, e alla velocità di gioco”.

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