Il mani di Bonucci e le indicazioni di Rizzoli: perché non è rigore in Juve-Samp

Bene gli arbitri alla prima: pochissimi errori e di poco conto. L’episodio chiave allo Stadium, valutato da Piccinini: sarà la tendenza di tutto l’anno o solo un caso?

Partiamo dalla fine, e cioè dal posticipo serale tra Juve e Samp. Quattro minuti e scatta il primo giallo, giusto, per Tonelli che stende in scivolata Ramsey. Al 14′ entrata aspra di Ramsey su Bereszynski, in questo caso l’ammonizione non scatta ma sarebbe stata opportuna, così come mancherà al 68′ il giallo a Rabiot che ferma sbracciando Ramirez in uscita dalla propria area. Al 44′ il caso che può simboleggiare la transizione richiesta dal designatore Rizzoli che ha chiesto valutazioni concrete dal campo su dinamica e azione nei rigori per mani. Bonucci va su Bonazzoli in area che tira e colpisce da distanza estremamente ravvicinata il braccio piuttosto aperto dello juventino. Per Piccinini non c’è niente, la sua valutazione dal campo sembra considerare la distanza molto ravvicinata, il pallone poi va nella direzione opposta a quella della porta e il braccio colpito è il destro, non il sinistro che avrebbe potenzialmente protetto Szczesny. Il resto della stagione ci dirà se si tratta di tendenza o di episodi.

Le altre

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Non dire gatto, il Trap insegna. Ma dopo il sabato sereno di Abisso e Chiffi, gli uomini di Rizzoli che hanno arbitrato i tre incontri pomeridiani di ieri non hanno sfigurato. Presto, lo ripetiamo, per tirare anche mezza linea – lo stesso designatore, sabato, chiudendo il raduno arbitrale ha detto che difficilmente prima o poi mancheranno le polemiche – ma qualcosa di incoraggiante lo si è visto. A pranzo al Tardini, per esempio, Mariani come il collega palermitano al Franchi ha ben gestito i 90 minuti- non difficili, va detto – di Parma-Napoli. Al 32′ buona lettura del non mani di un incolpevole Bruno Alves che ritrae il braccio, comunque in posizione congrua, “cecchinato” da Lozano, su un episodio simile ad alcuni che, nella passata stagione, abbiamo visto giudicare in maniera controversa. Unica, secondaria, stonatura il giallo mancante a Kucka su Manolas. In Genoa-Crotone non ci sono casi scabrosi da risolvere e Ayroldi, alla terza direzione nella massima serie dopo l’esordio della scorsa stagione, non demerita. Nelle prime due reti dei padroni di casa sia Destro (cross di Ghiglione), sia Pandev (lancio di Goldaniga) partono da posizione regolare. Nell’ultimo quarto d’ora della prima frazione c’è un utilizzo un po’ eccessivo dei cartellini gialli, ma delle 5 ammonizioni nessuna appare davvero spropositata. La ripresa scorre via senza sussulti e il risultato ormai deciso regala un finale in scioltezza. A chiudere il pomeriggio un vivace Sassuolo-Cagliari. A fischiare la sua quinta gara nella massima serie, l’arbitro Livio Marinelli di Tivoli. Non sfigura il laziale maresciallo dell’Esercito in una gara decisamente vivace. Anche per lui una lettura che convince sul potenziale mani di Pisacane al 91′: pochi dubbi, le braccia in parte chiuse dietro la schiena, non sono punibili. Per il resto, tra le quattro ammonizioni appare un po’ eccessiva quella a Nandez al 16′ su Haraslin, mentre ne manca una a Caligara troppo duro su Djuricic. Al “vaffa” gestuale di Muldur non estrae il giallo ma lo riprende con decisione e va bene così.

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