Il Liverpool rivoluziona l’attacco e manda agli archivi un tridente storico

TORINO – Con la cessione di Takumi Minamino al Monaco, il Liverpool continua a “rifornire” dei propri attaccanti i club prossimi rivali in Champions League. Il giapponese, infatti, è il terzo pezzo pregiato che Jürgen Klopp lascia partire dopo i recenti addii di Sadio Mané, approdato al Bayern Monaco, e Divock Origi, in procinto di vestire il rossonero del Milan. Dei 7 attaccanti in organico la scorsa stagione – chiusa comunque con una FA Cup e una Carabao Cup al netto delle delusioni del secondo posto in Premier League e della finale persa con il Real Madrid in Champions League – i Reds hanno deciso di rivoluzionare il reparto integrandolo nel 2022 con il colombiano Luis Diaz del Porto e con l’uruguaiano Darwin Nunez prelevato a metà giugno dal Benfica. Ma soprattutto il Liverpool ha mandato agli archivi uno dei tridenti più prolifici della storia del calcio europeo, quello che dal 2017 a ieri ha realizzato in tutte le competizioni ben 338 gol con una media di 67 a stagione: Mohamed Salah (156 reti), Roberto Firmino (75) e l’ormai ex Mané (107) sono e resteranno un’icona in tinta Reds. Nell’intelaiatura di gioco del Liverpool, un 4-3-3 dinamico e rapido nelle due fasi difesa-offesa, si sono esaltati riuscendo sempre a mettere al servizio della squadra le proprie qualità migliori. Il brasiliano, il primo agli ordini del tecnico tedesco approdato ad Anfield nell’ottobre 2015, nelle ultime due stagioni ha dovuto spesso cedere il posto al “nuovo che avanza”, vedi il portoghese Diogo Jota prima e Luis Diaz poi, ma quando è stato chiamato ha sempre trovato la chiave per riaccendere il tridente offensivo. Ora Klopp ha deciso di ridurre le rotazioni per evitare di confinare all’oblio elementi di valore come Origi e Minamino, mantenendo comunque alta la qualità complessiva. E oggi il Liverpool sogna già con un nuovo tridente, all’altezza di quello che ha illuminato di gloria il passato.

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