Il grande mistero Cabral: in nazionale gioca e segna, nella Lazio resta un fantasma

L’attaccante capoverdiano, arrivato in prestito dallo Sporting Lisbona a gennaio, non è riuscito a conquistare la fiducia di Sarri e il suo ritorno in Portogallo è sempre più probabile

Mancanza di feeling. E di fiducia. Da quando, l’ultimo giorno di mercato, la Lazio ha preso Jovane Cabral in prestito dallo Sporting Lisbona, l’attaccante di Capo Verde ha trovato pochissimo spazio. In biancoceleste ha totalizzato appena 72 minuti. “Personalmente lo conosco poco – ha spiegato Sarri una volta che Cabral era sbarcato a Roma -, ma all’interno dello staff c’è chi, seppur superficialmente, lo ha seguito. Al momento fisicamente ha qualcosa meno dei nostri, perché rientra da un infortunio”. Nelle settimane successive Sarri ha spiegato di vederlo più come alternativa di Immobile che non come esterno. Fatto sta che Cabral con la Lazio sta giocando pochissimo, benché fra prestito oneroso e stipendio al lordo i biancocelesti abbiano speso circa 3 milioni di euro per prenderlo. Non pochi, considerando le difficoltà economiche del club che, negli ultimi 24 mesi, ha spesso dovuto fare i conti con l’indice di liquidità. Intanto però in nazionale Cabral ha giocato titolare nell’amichevole vinta da Capo Verde contro il Liechtenstein per 6-0.

Poco spazio

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Cabral, nell’amichevole di venerdì, non è riuscito a segnare (ma ha servito un assist), lasciando il campo poco prima dell’ora di gioco (sul risultato di 4-0). Mercoledì, contro Guadalupa, ha invece segnato e servito un assist. In nazionale Cabral sta rendendo, alla Lazio no. Non trova spazio, non riesce a conquistare la fiducia di Sarri. E a fine stagione probabilmente tornerà allo Sporting. Senza essere riuscito a rilanciarsi dopo gli ultimi, difficili, anni a Lisbona.

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