Il gol più bello è la rovesciata su una gamba sola: Oleksy, il bomber con le stampelle

L’attaccante polacco, amputato nel 2010 dopo un incidente, ha vinto il premio Puskas. Glielo ha consegnato Del Piero

Il gol più bello dell’anno è quello di un ex portiere che sognava di ripercorrere le orme del suo idolo di sempre, Iker Casillas, ma ha dovuto cambiare i piani dopo un incidente stradale che gli ha stravolto la vita. Il polacco Marcin Oleksy è diventato il primo calciatore amputato della storia a vincere l’ambito Puskás Award. Merito di una perla balistica dall’alto coefficiente di difficoltà, segnata a novembre nella gara di campionato tra il suo Warta Poznan e lo Stal Rzeszów. Il video di quel gol in semirovesciata ha fatto presto il giro del mondo. Tanto da sbaragliare la concorrenza degli altri candidati al premio, due campioni affermati come il brasiliano Richarlison (stella del Tottenham) e il francese Payet (leader del Marsiglia). “Non riesco ancora a credere di essere stato inserito tra questi fuoriclasse del calcio mondiale – ha raccontato il 35enne -: spero che anche loro siano felici di essere stati nominati insieme a me”.

L’incidente

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Lo spartiacque nella vita di Oleksy è il 20 novembre del 2010, il giorno dell’incidente che gli costa la perdita della gamba sinistra. All’epoca aveva 23 anni, giocava in porta e lavorava per una ditta impegnata nella manutenzione stradale. “Una macchina è uscita di carreggiata e mi è finita addosso, schiacciandomi le gambe: in quel momento non sentivo dolore, avevo solo paura di morire – ha raccontato -. Ho perso conoscenza e mi sono risvegliato in un letto d’ospedale. L’operazione era da poco finita. Ho guardato in giù e mi sono accorto che una delle mie gambe non c’era più”.

Svolta

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Oleksy passa due anni sulla carrozzina. Ma grazie all’amore e al sostegno della sua famiglia si riavvicina al mondo del calcio. “La prima volta che ho tirato un calcio al pallone dopo l’incidente è stato con mio figlio Tomasz e quel momento mi ha reso molto felice”. È la svolta. “Ho ripreso ad allenarmi e nel 2019 mi sono avvicinato al calcio per amputati”. Oggi fa l’attaccante, studia le mosse del connazionale Robert Lewandowski ed è uno dei punti di riferimento del campionato polacco di categoria. “Non mi sono mai lasciato prendere dallo sconforto: quando ho capito che avrei potuto continuare a correre servendomi delle stampelle, le mie motivazioni sono divenute maggiori”. La nazionale polacca per amputati l’ha pure convocato. Ma il calcio resta un divertimento. “Lavoro nell’edilizia e mi sveglio tutti i giorni alle 5 del mattino. E nel pomeriggio, tre volte a settimana, gioco a calcio”. Qualche mese fa, seduto al tavolo di un pub, Oleksy aveva promesso che il 2023 sarebbe stato il suo anno. Detto, fatto. E ieri, sul prestigioso palco di Parigi, ha ricevuto il Puskas Award dalle mani del nostro Alessandro Del Piero. “I compagni di scuola di mio figlio dicono che sono famoso e si sono già prenotati per qualche autografo”. La chiusura del cerchio a 13 anni dall’incidente. All’insegna di perseveranza e resilienza. “Non potrò mai scordare questo gol. Quando ho visto il cross dalla destra di Dawid Novak, ho preso posizione, mi sono coordinato sulle stampelle e ho colpito in semi rovesciata. Ho sempre sognato di segnare così”.

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