Jagiello mette il punto esclamativo nella netta vittoria contro gli uomini di Viali, che restano ultimi in classifica. Di Dragusin, Gudmundsson e Puscas le altre reti
L’imperativo era vincere, la vittoria è arrivata. Il Genoa risponde a Frosinone, Bari e Sudtirol, batte il Cosenza 4-0 e si riprende il 2° posto della classifica. Apre il terzo gol in campionato di Dragusin, raddoppia nella ripresa Gudmundsson su gentile invito di Calò (errore difensivo da brividi) e sigilla Puscas all’ora di gioco. In chiusura c’è gloria pure per Jagiello. Eclatante un dato relativo ad Alberto Gilardino: da quando si è insediato sulla panchina rossoblù, in 7 partite casalinghe la sua squadra non ha mai subìto nemmeno un gol (il totale fa 648 minuti di imbattibilità). Tutto facile per il Grifone, che riconquista la zona promozione diretta e rispedisce all’inferno il Cosenza, ultimo a -2 dalla zona play-out.
LE SCELTE
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Gilardino, dopo i risultati sfavorevoli delle dirette concorrenti maturati ieri, era chiamato a vincere per ri-scavalcare il Bari al secondo posto della classifica. 3-5-2 per il tecnico campione del mondo 2006 con il terzetto Dragusin-Vogliacco-Bani davanti a Martinez. Haps e Sabelli a tutta fascia, Sturaro, Badelj e Strootman in mezzo al campo e Gudmundsson a supporto di Puscas (ancora out per infortunio sia Coda che Aramu). Il Cosenza di Viali arrivava invece ricaricato dalla vittoria ottenuta a sorpresa nel derby contro la Reggina: 4-3-2-1 tutto italiano con una sola eccezione. Micai tra i pali, Venturi e Rispoli sulle corsie con Vaisanen (l’eccezione finlandese) e Meroni centrali, Brescianini e Cortinovis ai lati di Calò e la coppia D’Urso-Marras alle spalle del confermatissimo Nasti.
LA PARTITA
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Nei primissimi minuti è a sorpresa il Cosenza a mantenere gioco e possesso, poi il Genoa comincia a carburare e proporsi. Prima timidamente, con un tentativo di testa debole di Puscas al 10’, poi ancora con l’attaccante rumeno (botta da fuori centrale) e con Sabelli, che non dà per morta una palla vagante e di testa colpisce la parte superiore della traversa. Il Grifone acquisisce fiducia e inizia a costruirsi palle gol importanti: al 22’ ancora Sabelli pesca Gudmundsson che arriva sul fondo e mette forte in mezzo un traversone che attraversa tutta l’area di rigore ma non viene deviato da nessuno. Alla mezz’ora Strootman impegna da fuori Micai, poi è Vogliacco a sfiorare il gol di testa e la terza occasione in tre minuti si rivela quella giusta. 33’, punizione dal vertice dell’area messa dentro da Gudmundsson per Dragusin che, lasciato completamente solo, ci mette la testa e sblocca. Il Genoa non si ferma e annusa il raddoppio, ma in chiusura di primo tempo si risveglia il Cosenza: bel cross da fermo di Calò per D’Urso, colpo di testa in torsione del canterano romanista e traversa clamorosa. In avvio di ripresa Viali inserisce Zilli per Cortinovis per dare più peso ad un reparto offensivo fino a quel momento poco incisivo e per qualche minuto è proprio il Cosenza a rendersi più propositivo pur senza occasioni eclatanti. Fino al 57’, quando un orrore difensivo in costruzione di Calò – ultimo uomo – di fatto serve a Gudmundsson un assist facile facile per il 6° gol in campionato dell’islandese che vale il raddoppio rossoblù. 3’ più tardi il Genoa chiude la pratica con un’azione partita addirittura dal portiere Martinez: il pallone arriva poi a Sabelli che mette rasoterra dentro per Puscas, bravo a girarsi e a siglare il 3-0. Da lì in poi è accademia Genoa contro un Cosenza annichilito. Al 79’ Jagiello si inserisce senza difficoltà sulla trequarti ospite e calcia all’angolino trovando il 4-0. Finisce così: al Ferraris con Gila in panchina il Genoa è una certezza. E una bellezza.
6 marzo – 22:46
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