Il Genoa di Maran parte alla grande: poker al Crotone

Padroni di casa in gol con Destro, Pandev, Zappacosta e Pjaca, appena entrato. Per gli ospiti rete del 2-1 di Riviere

Tutto è opinabile, a maggior ragione adesso che la nuova stagione sta appena decollando. Eppure più del pesante 4-1 con cui il Genoa affonda il Crotone neopromosso, questo risultato dice già soprattutto molte cose su quel che sarà il cammino delle squadre di Maran e Stroppa. Del Grifone, con Zajc, Badelj e un superbo Zappacosta all’esordio, in campo con il consueto 3-5-2, già si intuisce il progetto di gioco e di squadra che il club sta portando avanti. Il recente passato fatto di troppi affanni pare già lontanissimo: questo mercato vuole spingere il Genoa stabilmente sopra la soglia-pericolo, e l’impressione è che la strada sia tracciata. Il Crotone, invece, rappresenta esattamente ciò che ad oggi Stroppa ben sapeva: un gruppo che ha basi solide e buone idee, ma va rifinito e rinforzato per non dover affrontare la sua terza esperienza in Serie A a handicap. Certe amnesie difensive, come quelle che hanno permesso dopo dieci minuti ai liguri di portarsi già sul due a zero, vanno cancellate in fretta: il liscio di Mazzotta (6’) che permette a Ghiglione di servire Destro per un gol che all’attaccante mancava da oltre un anno è da matita rossa, così come la disattenzione collettiva della retroguardia calabrese, con Goldaniga che serve Pandev per il raffinato pallonetto del macedone.

TIMIDO RISVEGLIO

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Due a zero e gara chiusa? Macché: il Crotone va a sprazzi, ma con Messias alle spalle di Simy e Riviere sa rendersi pericoloso, anche se talvolta gli manca un po’ di cinismo. Al 15’ Perin salva il doppio vantaggio su Simy, e dopo la traversa di Destro (26’), arriva (29’) il 2-1 ospite: Molina dalla destra vede il francese sul primo palo, bravo ad anticipare Zapata e l’uscita di Perin. Crotone vivo, dunque, ma discontinuo. E così cinque minuti dopo arriva il gol-capolavoro di Zappacosta, che scappa sulla fascia sinistra, si accentra e piazza un tiro velenoso sul primo palo. Cordaz è battuto, risultato in cassaforte, o quasi. Già, perché se bisogna trovare un aspetto rivedibile della prestazione genoana, il riferimento va a certi sincronismi difensivi da registrare, che al 42’ portano al palo di Simy, prima che il portiere ospite si riveli decisivo su Ghiglione.

GESTIONE

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Il doppio vantaggio all’intervallo è una dote troppo grande perché venga dilapidata dalla squadra di Maran, anche se la partenza della squadra di Stroppa dopo l’intervallo è sino al quarto d’ora su ritmi ben più alti del primo tempo. Gli sforzi, però, non producono risultati concreti, e neppure l’inserimento di Kargbo al posto di Riviere apre la difesa rossoblù. Maran fa esordire Pjaca al posto di Pandev, che impiega sei minuti – servito da Ghiglione – per piazzare un diagonale rasoterra velenoso che tocca il palo alla destra di Cordaz e vale il 4-1 finale. La partita finisce qui, anche se il numero uno del Crotone è super al 40’ su Destro, servito da Pjaca. Tanta roba, l’ex juventino, per il Grifone.

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