Le alternative fanno ricco Inzaghi: con Cuadrado e Carlos Augusto, rosa al top. Pioli vuole ribaltare i problemi di maggio e con Okafor ha un’opzione in più a sinistra
13 settembre – MILANO
Avanti tutta, senza paura. Meglio attaccare, farsi inseguire, insinuare dubbi e pensieri negativi all’avversario piuttosto che starsene fermi con la guardia alta, col rischio di essere travolti. Inter-Milan promette scintille in mezzo al campo e suggerisce autovelox sulle corsie laterali: da una parte sarà Dumfries contro Theo Hernandez, dall’altra Dimarco contro Pulisic. Una vecchia e già incandescente rivalità contro una sfida alla prima puntata di una probabile lunga serie. Il derby sarà sfida a scacchi, spettacolare ma comunque molto tattica. E allora è lì che può saltare il banco, nel doppio incrocio sulle fasce. Incroci pericolosi ma decisivi, nella zona del campo che più di tutte segna la differenza nel credo calcistico inzaghiano.
E gli esterni nerazzurri sono partiti fortissimo in questa stagione: un gol e un assist in campionato per Dumfries, che ha aggiunto altri quattro passaggi vincenti nei recenti due match dell’Olanda per le qualificazioni al prossimo europeo. E anche Dimarco vola, con due assist in tre gare di campionato. E quest’anno, con due ricambi di altissima qualità come Cuadrado e Carlos Augusto, Inzaghi si aspetta che le sue ali siano sempre in grado di dare il cento per cento, per far decollare il gioco nerazzurro. L’input è chiaro: dare tutto quello che si ha fino allo sfinimento e quando le forze vengono a mancare, si alza il braccio e si lascia spazio a chi siede in panchina, per garantire ancora spinta, strappi e qualità fino alla fine del match. Un tesoro tecnico inestimabile, che il tecnico nerazzurro vuole sfruttare fino in fondo. Del resto, è pensiero comune che a questa Inter non manchi nulla per la seconda stella e che il club sia riuscito a dare a Inzaghi ricambi all’altezza dei titolari.
chiave tattica
—
Ecco perché Dumfries e Dimarco possono spingere senza freni, senza pensare a gestire le energie, sia nella singola partita che in ottica stagione lunga. Il vero salto di qualità rispetto alla scorsa stagione l’Inter sembra davvero averlo fatto sulle fasce. Perché nel 3-5-2 di Inzaghi la vera differenza è data dall’avere gli esterni intercambiabili, dello stesso valore. Una situazione che si è vista chiaramente nelle prime tre partite e che – con ogni probabilità – potrà essere una delle chiavi decisive per il derby. Le richieste di Inzaghi restano le medesime: l’Inter cerca di sfondare su una fascia e Simone vuole che sul palo lungo arrivi sempre in supporto l’altro esterno per chiudere l’azione. Da quinto a quinto, come da manuale del perfetto 3-5-2. Nella coppia Dumfries-Dimarco, è l’italiano figlio della curva Nord l’uomo più propenso al passaggio vincente, mentre l’olandese è quello che sa far sentire di più la presenza nell’area avversaria, sfruttando muscoli e centimetri. Al contrario, con Cuadrado e Carlos Augusto il gioco sgorga meglio a destra, col brasiliano più abile a chiudere l’azione. Ma sabato conterà l’interpretazione più degli interpreti, spingere a tutta per costringere Theo e Pulisic a difendere e non offendere. La missione derby passa soprattutto da qui.
L’estate in cui il Milan ha introdotto la democrazia. Pioli fino a maggio è stato un allenatore su un piede solo: la sua squadra a sinistra attaccava, a destra al massimo dava equilibrio, modo carino per dire che insomma, da quella parte si lavorava ma il talento era quello che era. L’uomo che ha introdotto la parità di diritti e doveri si chiama Christian e viene dalla Pennsylvania. Pulisic nel Milan di oggi non è solo l’ala destra titolare, è il giocatore che legge le situazioni offensive e aiuta il Milan a produrre calcio. Chi chiede ai compagni come sia Pulisic, riceve quasi sempre la stessa risposta: “Intelligente”. Alternative: “Forte”, “Non perde un pallone”. Pulisic è partito alla grande, non sarà sempre quello di Bologna però ha un livello alto. Pioli con lui nel derby vuole ribaltare l’inferiorità in fascia di inizio anno.
aiuto loftus
—
Il Milan nel 2023 ha sofferto contro l’Inter a 360 gradi. Ha sofferto tanto in mezzo e ha sofferto al largo, soprattutto sulla fascia di Dimarco. Ecco, è la stessa fascia di Pulisic che, con la cortese assistenza di Loftus-Cheek, ha dato al Milan una dimensione nuova. Il Milan ora a destra accentra Calabria, avanza Loftus-Cheek e cerca di costruire, magari per andare a chiudere a sinistra con Leao. Calabria, in questo sistema, sembra a suo agio e il derby sarà un grande test. Davide giocherà spesso nella zona di Mkhitaryan o Frattesi, dovrà giocare pulito ed evitare palle perse, più pericolose che mai.
theo due strade
—
Anche a sinistra, la fascia forte del Milan, il mondo è cambiato. Rafa Leao è Rafa Leao e al Milan basta vederlo, ricordando l’assenza della semifinale di andata a maggio. Pioli gli chiede un po’ più sacrificio ma continua a lasciarlo libero offensivamente: gli chiede solo ehm… di decidere le partite. Theo Hernandez invece ha cambiato approccio. Pioli nel 2022-23 lo spostava di partita in partita: qualche volta lo usava da terzino classico, altre da centrocampista aggiunto. Da luglio gli chiede di alternare le due versioni azione dopo azione e con l’Inter, considerato che sarà probabilmente preso faccia a faccia da Dumfries, è probabile si veda molto in mezzo.
panchina
—
A margine, un discorso sulle alternative. Pioli un anno fa faticava a cambiare la partita, oggi ha soluzioni soprattutto in fascia. Quando si gira, vede in panchina Chukwueze e Okafor e si sente meglio. Se alle 19.20 avrà bisogno di un po’ di creatività, dovrà solo alzare un dito. O una lavagnetta luminosa, fa lo stesso.
13 settembre 2023 (modifica il 13 settembre 2023 | 12:03)
© RIPRODUZIONE RISERVATA