Il Cosenza reintegra Santapaola: era stato escluso perché figlio di un indagato per mafia

L’attaccante della Primavera, imparentato con il boss Nitto, era stato messo fuori squadra ed escluso dal convitto. Poi il ripensamento del club e la denuncia ritirata

È stato reintegrato Pietro Junior Santapaola, il giovane attaccante della Primavera del Cosenza che era stato messo fuori squadra e costretto a lasciare il convitto dove risiedeva perché figlio di un indagato per fatti di mafia imparentato con il boss Nitto Santapaola. Il giovane ha ricevuto una mail con la quale viene invitato a riprendere gli allenamenti appena sarà possibile, perché al momento parte della squadra è in quarantena per un caso di positività al Covid-19. Il legale di Santapaola, Silvestro Salvatore, precisa che si tratta di una: “Comunicazione ufficiosa, perché in calce alla mail non vi è nessuna firma”.

Cosa era successo

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Il legale, giovedì, aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica per mobbing contro il Cosenza calcio: “Mi farebbe piacere – ha detto l’avvocato all’Ansa – che la vicenda si chiudesse senza strascichi giudiziari, ma riteniamo che il presidente Guarascio dovrebbe formalmente scusarsi per l’accaduto e ufficialmente richiamare il ragazzo in squadra. Inoltre, nella mail si parla di fatti travisati, ma noi sappiamo bene che non è così e abbiamo le prove di quanto sosteniamo, ci sono i file audio che testimoniano quanto accaduto. Ritireremo la denuncia quando il mio assistito riceverà una comunicazione ufficiale”.

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