Il City su Locatelli, lui fa l’occhiolino alla Juve. E il Sassuolo…

Mesi fa bianconeri ed emiliani non trovarono l’accordo su valutazione e modalità di pagamento, probabile nuovo tentativo in estate: ecco quanto costa

Obiettivo numero uno? No, forse così sarebbe esagerato. Un bel talento che piace? Questo, certamente sì. E anche parecchio: la Juventus non ha mai dimenticato (e mai lo farà) Manuel Locatelli, giudicato da Pirlo e dalla dirigenza il potenziale centrocampista del futuro, considerando inoltre che Bentancur, Rabiot e Arthur stanno rispondendo a tratti in questa stagione (finora, solamente McKennie può essere promosso a pieni voti). Nelle ultime ore si è parlato, addirittura, del Manchester City come una delle società interessate al gioiello del Sassuolo: interesse confermato, tuttavia non ancora sfociato in una vera e propria trattativa. Ciò che, invece, la Signora iniziò al termine dello scorso campionato quando le parti non trovarono l’accordo. Questione di valutazione e, soprattutto, modalità di pagamento: a Torino avrebbero voluto dilazionare “alla Chiesa”, in Emilia-Romagna pretendevano un “tutto e subito”. Ma chissà che tra un po’ non ci possa riprovare.

IN INVERNO NO, IN ESTATE Premessa: a giugno la Juventus non potrà pensare di investire cifre clamorose sul mercato. Non è il momento per i grandi investimenti, pure per un top club del genere: per alleggerire la cifra richiesta dai neroverdi (circa 40 milioni di euro) non è da escludere l’inserimento di una contropartita tecnica. Eventualità, comunque, non proprio esaltante per il Sassuolo, che preferirebbe l’intero pagamento cash. Tempo al tempo, come detto: sbilanciarsi oggi sarebbe prematuro. Quel che è certo è che Manuel, nella finestra invernale, al 99,9% non si muoverà. Mentre in estate, beh… potrebbe essere tempo di asta.

PIRLO, UNICO NEL RUOLO Allora Torino potrebbero avere un piccolo (ma forse grande?) vantaggio: la preferenza del ragazzo. O meglio, il fascino della prospettiva di poter lavorare con una leggenda del ruolo come Pirlo: Locatelli ne sarebbe entusiasta, immagina che pochi potrebbero consacrarlo quanto il tecnico bianconero. Guardiola non sarebbe da meno, ci mancherebbe, ma per un classe ’98 – inoltre cresciuto nel settore giovanile del Milan – cosa potrebbe esserci di più motivante che essere allenato da un vero e proprio idolo della propria infanzia?

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