Il Ceo del Barça: “Messi andava ceduto in estate”

Carles Tusquets è l’amministratore delegato del Barcellona: è l’uomo che gestisce il club dopo le dimissioni del presidente Josep Maria Bartomeu, uscito di scena il 27 ottobre a causa della contestazione dei tifosi e dei pessimi rapporti con Leo Messi. Tusquets, 69 anni, catalano, economista molto apprezzato in Spagna, è preoccupato per i conti del Barcellona: con i suoi analisti ha stimato in trecento milioni il danno provocato dalla pandemia e dalla chiusura del Camp Nou. “Avremmo fatto bene in estate a vendere Messi”, ha dichiarato pochi minuti fa ai microfoni di Radio Catalunya.

I debiti impongono scelte drastiche, questo il parere di Tusquets. Le sue frasi su Messi hanno creato una situazione di ansia all’interno del popolo blaugrana, che aspetta le elezioni presidenziali (anticipate al 24 gennaio) con la speranza di trovare un imprenditore – il candidato forte è Joan Laporta, già alla guida della società dal 2003 al 2010 – in grado di blindare subito l’argentino e di pianificare un mercato da protagonisti, magari con il ritorno di Neymar. “Dal punto di vista economico, in estate avrei ceduto Messi. Sarebbe stata una scelta auspicabile per fronteggiare una grave crisi – ha detto Tusquets -. La Liga chiede limiti salariali, ma questo percorso deve essere anche agevolato. Neymar? In questo momento è impossibile pensare al suo acquisto. Non ci sono soldi. Potremmo riportare qui il brasiliano solo se l’operazione fosse gratuita, senza costi. Io valuto la questione ora. E per cambiarla servirebbe un nuovo presidente capace di fare un miracolo”.

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Manca la liquidità: servono tagli immediati. E Tusquets ha annunciato che “a gennaio i giocatori non verranno pagati. Gli stipendi saranno posticipati, così come i bonus per gli eventuali trofei vinti”. Ha trovato un accordo con i sindacalisti della squadra: alcuni giocatori, come De Jong e Piqué, avevano accettato la riduzione dei loro ingaggi, ancora prima che si attivasse il governo della Liga: “Abbiamo parlato con i rappresentanti di tutti i calciatori e abbiamo illustrato lo scenario. Lunedì scorso abbiamo avuto un incontro con Ronald Koeman e Ramon Planes (direttore sportivo, ndr) per fare luce su ogni dettaglio della situazione economica. Koeman ha messo a disposizione il suo stipendio e quello dello staff tecnico per venire incontro alle esigenze del Barcellona. Questo atteggiamento, ovviamente, ha aiutato”.

Un’instabilità accentuata anche dall’assenza di un presidente. Laporta ha già anticipato, in qualche intervista, che ha un piano per convincere Messi a restare e a prolungare il contratto, in scadenza il 30 giugno 2021. Non solo: Laporta sta lavorando in segreto per strappare Neymar al Paris Saint Germain e riportarlo al Camp Nou. Durante l’intervento a Radio Catalunya, Tusquets ha affrontato anche la questione legata ai candidati: “Parlerò con loro solo quando avranno completato ogni passaggio burocratico e la lista sarà ufficiale. Avrò un dovere: spiegare a tutti la situazione economica, sociale e sportiva con la massima trasparenza”.

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