Il calcio secondo Pioli: “Tempo di gioco effettivo, un time-out e divieto di passaggio indietro dopo la metà campo”

Il tecnico del Milan ha spiegato la sua ricetta per velocizzare le partite. Infermeria: recuperati Giroud e Calabria, ma si ferma Florenzi

Lo scudetto (parola che lui ovviamente maneggia con molta, molta più cautela rispetto ai suoi giocatori), la Champions, il turnover, gli infortuni, ovviamente la sfida con lo Spezia. Argomenti previsti, non banali ma senz’altro scontati. Quello che invece non ti aspetti dalla conferenza stampa di vigilia di Stefano Pioli, è la sua visione sul regolamento del calcio. Ovvero: suggerimenti per cambiarlo qua e là, e nemmeno troppo morbidamente. Il tecnico rossonero ha preso spunto da una domanda sulle cinque sostituzioni per raccontare le modifiche che apporterebbe se dipendesse da lui: “I cinque cambi per me sono importantissimi. Da quando hanno allargato le panchine a 12 giocatori sarebbe stato un peccato rimanere con sole tre sostituzioni. Io però farei anche altre modifiche: basarsi sul tempo di gioco effettivo (un tema su cui Pioli si era già accalorato nel dopogara con la Juve), un time-out nel primo tempo e, visto che ci piace il calcio offensivo, stabilire che una volta superata la propria metà campo, non si può più passare la palla indietro”.

Infortuni

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Reazioni? Piace? Non piace? Pioli l’ha buttata lì e vedremo l’effetto che fa, anche se poi l’attualità chiama, e lo fa a voce alta perché il Milan ormai non si può più nascondere.

Intanto, l’infermeria, da cui arrivano notizie agrodolci: per La Spezia sono recuperati Giroud e Calabria, ma si ferma Florenzi (botta a un ginocchio). “Gli infortuni sono parecchi, è vero, ma ciò che è uscito non è corretto. Da inizio stagione abbiamo avuto solo due infortuni muscolari. Uno è Kessie, che ha giocato anche l’Olimpiade, e quello di Krunic, in nazionale. Gli altri sono affaticamenti che nello sviluppo di una settimana normale sarebbero stati risolti, ma che giocando ogni tre giorni hanno un percorso diverso. Altri ancora sono traumi che hanno portato infiammazioni. Due infortuni muscolari dall’8 luglio non sono tanti. E comunque ho una rosa forte che mi dà tante soluzioni”.

Giovani? Solo all’anagrafe

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Poi, un piccolo ma doveroso esorcismo ripensando all’ultimo Spezia-Milan 2-0 (“Era mancato tutto, non c’è stato nulla di buono”) e i desideri per domani: “Dobbiamo cercare di essere squadra e subire poco. Siccome abbiamo tanti giocatori di livello, dovremo comandare la partita e cercare giocate di qualità. Servirà giocare una partita seria, mantenendo le nostre caratteristiche dall’inizio alla fine. Tra l’altro il campo dello Spezia è più piccolo rispetto ad altri e quindi ci aspetta una partita di intensità. Il Milan è sempre una delle squadre più giovani? La carta identità dice questo, ma mentalmente, a livello di conoscenza, non è così. Siamo cresciuti tanto, siamo una squadra matura e abbiamo la convizione di poter fare bene fino alla fine. Questo è un campionato equilibrato, con molte squadre che lotteranno per i primi quattro posti. Ma io sono molto contento della mia rosa”. Infine, un accenno a un paio di singoli. Su Leao: “Per lui l’ultimo tassello è diventare più concreto sia in zona rifinitura, sia in quella realizzativa. Rispetto all’anno scorso è nettamente migliorato per come sta dentro la partita”. E su Maignan: “Sono molto contento di allenarlo, è una bellissima persona, un ragazzo molto preciso e scrupoloso, si prepara in modo perfetto per aiutare la squadra. E’ un piacere lavorare con lui”.

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