"Il calcio femminile non è calcio e non è femminile": bufera in Norvegia

La Norvegia è uno dei Paesi in Europa con più tradizione e rispetto per il calcio femminile: una delle sue calciatrici, Ada Hegerberg, ha vinto nel 2018 l’edizione inaugurale del Pallone d’Oro femminile. Il vergognoso episodio di cui è stato protagonista uno dei principali club norvegesi, il Brann, ha scatenato infinite polemiche. L’intervista online con il difensore Vegard Forren, 33 anni, realizzata presso le strutture del club, ha messo in evidenza una maglietta con un messaggio misogino che poteva essere chiaramente letto sullo sfondo. L’episodio ha indignato l’intero Paese e costretto il club a scusarsi pubblicamente per la figuraccia.

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La maglietta dello scandalo e le dure reazioni

Forren ha posato per l’intervista in un punto dove si potevano vedere varie magliette appese al muro. Una, quella dello scandalo, si trovava proprio alla destra del giocatore e in esso si leggeva, in norvegese, la frase più banale, rozza e offensiva nei confronti del calcio femminile: Cos’è il calcio femminile? Non è calcio e non è femminile. Il club norvegese ha subito riconosciuto l’errore e si è scusato. Vibeke Johannesen, direttore esecutivo di Brann, ha detto: “È incredibilmente imbarazzante. La mia faccia non è mai diventata così rossa come quando l’ho vista. Ho pensato: è possibile? In ogni caso, ho rimosso quella maglietta“. Le scuse del club non hanno placato l’indignazione generale delle calciatrici del Paese, che presto si sono susseguite. Ingrid Ryland, giocatrice del Sandviken, ha dichiarato a TV2: “Non è divertente. Probabilmente è uno scherzo innocente, ma non è divertente.  Non puoi appendere alle pareti di uno dei club più grandi della Norvegia una cosa del genere. Dobbiamo indagare su quello che è successo. Pensavo avessimo fatto molta strada. Questi eventi parlano un po’ degli atteggiamenti che ancora persistono. L’uguaglianza di genere non è presa sul serio. Il fatto che il Brann non abbia una squadra femminile non migliora le cose”.

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