Il “braccino” da evitare, i nuovi eroi e Gigio vs Gallo: tutto su Torino-Milan

Nella sfida all’Olimpico Grande Torino Nicola si gioca l’aritmetica salvezza, Pioli un pezzetto di Champions. Entrambi gli allenatori hanno trovato nuovi protagonisti, da Vojvoda a Diaz, e hanno le loro guide con il futuro incerto

Poteva essere la sfida tra il passato e il presente del Milan: Marco Giampaolo contro Stefano Pioli. Non è andata così, perché l’esperienza di Giampaolo sulla panchina del Toro è durata pochi mesi, proprio come era accaduto in rossonero. Ci sarà Davide Nicola a guidare i granata: per il Toro è il primo match-point salvezza, una vittoria – a patto che il Benevento non faccia l’impresa a Bergamo – garantirebbe aritmeticamente la permanenza in Serie A dopo una stagione tribolata, raddrizzata in corsa. Ma se il Torino si gioca molto, lo stesso vale per il Milan, capace di rilanciarsi in zona Champions con i successi in serie su Benevento e Juve. Anche per il Diavolo c’è la teorica possibilità di tagliare il traguardo con due turni d’anticipo: servono tre punti all’Olimpico Grande Torino (calcio d’inizio alle 20.45) e il contemporaneo k.o. della Juve sul campo del Sassuolo. Ma Pioli non è il tipo che guarda troppo in là: testa al Toro, poi si vedrà.

“BRACCINO” DA EVITARE

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Tra i tre temi che abitualmente scegliamo per presentare i match, uno è per forza di carattere psicologico. Non tanto per il Torino, che ormai da mesi affronta le partite sempre con lo stesso spirito, quanto per il Milan che si porta dietro i favori del pronostico. I granata hanno iniziato a muovere una classifica deficitaria raccogliendo un punticino dietro l’altro, poi qualche vittoria importante ha irrobustito la dote di punti. I rossoneri invece, per non perdere il passo di squadre lanciate come Atalanta e Napoli, hanno dovuto ragionare sempre e solo sul successo pieno. E dovranno farlo anche stasera, evitando il “braccino” che può venire a una squadra mediamente giovane quando si avvicina all’obiettivo.

I NUOVI EROI

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Bomber come Belotti e Ibrahimovic hanno dato un grande contributo durante la prima parte della stagione, ma in questo sprint finale del campionato stanno emergendo protagonisti meno attesi. Il Toro sta trovando gol dalle retrovie con Vojvoda, che inizialmente pareva il classico oggetto misterioso, come si diceva una volta. Il Milan ha sbancato lo Stadium con un enorme contributo di Brahim Diaz, tutt’altro giocatore rispetto al talento un po’ timido intravisto in autunno. E che dire di uomini come Mandragora, Ansaldi e Izzo (difficile però il suo recupero last minute), capaci di cambiare marcia nel momento più delicato, o dall’altra parte Tomori e Rebic, solo per citare gli altri due goleador dell’Allianz Stadium.

GIGIO E IL GALLO

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Una sfida nella sfida sarà quella tra il capitano del Toro e il vicecapitano del Milan. Gigio Donnarumma e Andrea Belotti, due uomini-simbolo di queste squadre nell’era recente. Entrambi sono alle prese con decisioni importanti da prendere, in materia di rinnovo. E più volte, in passato, il nome del Gallo è stato accostato al Milan come possibile rinforzo. Tutte cose che non influenzeranno il rendimento di professionisti di questo livello, abituati a giocare sotto pressione e a trovarsi l’uno di fronte all’altro: il primo duello fu appassionante, il 21 agosto 2016. Quel giorno, a San Siro, Belotti segnò di testa ma l’allora giovanissimo Gigio gli negò il bis, parandogli il rigore del possibile 3-3 in pieno recupero. Nessuno dubitava che sarebbero diventati compagni di Nazionale, quei due. E così è stato.

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