Il Bologna riabbraccia Mihajlovic: in panchina in Coppa Italia

BOLOGNA – Non voleva mancare, voleva essere lì. E infatti stasera Sinisa Mihajlovic sarà in panchina al Dall’Ara per guidare i suoi ragazzi in questo primo, intricato esordio della nuova stagione contro il Cosenza. Occhio alla Coppa Italia: il Bologna negli ultimi anni ha fatto cilecca. L’anno scorso, per esempio, prese addirittura cinque gol (a quattro) contro la Ternana ai 32esimi. L’anno prima fuori al quarto turno contro lo Spezia. Quello prima ancora fuori (sempre al quarto turno) per mano dell’Udinese. Ma l’elenco è lungo. Quest’anno, poi, si arriva all’appuntamento tra dubbi, interrogativi di mercato e perplessità. Il mercato stringe, i nuovi volti della dirigenza, con l’arrivo del dt Giovanni Sartori e la promozione a ds di Marco Di Vaio, dovranno trovare una quadratura del cerchio. Si arriva alla sfida mentre l’aria in città è dubbiosa. Addirittura «molto preoccupati» avevano detto di sentirsi i dirigenti dopo il ko in amichevole contro il Twente. Non tanto per il risultato, la preoccupazione è tutta per l’approccio. Scialbo, insicuro, incerto. Quelle cose che Mihajlovic non vorrebbe vedere nemmeno da lontano.

Presenza

Per questo l’allenatore serbo non vuole mancare, perché sa che la sua presenza è decisiva. Ancora i dirigenti dopo il Twente: «Effettivamente una squadra ha bisogno del suo allenatore», «un allenatore ci vuole», «almeno la presenza ci vuole». L’aveva detto l’ad Fenucci. Mihajlovic dopo la trasferta in Olanda si era fatto vedere a Casteldebole, aveva osservato la squadra live al Dall’Ara nella serata di partita-allenamento. Mihajlovic c’è. Non è mai venuta meno la sua presenza. Ma essere lì, sul campo, fa la differenza. E’ per questo che l’esordio stagionale sarebbe diverso senza di lui. L’allenatore – salvo cambiamenti dell’ultimo minuto – sarà anche a disposizione della stampa nel dopo partita. Non è un dettaglio, le cose su cui ragionare sono davvero molte.

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Preoccupazione

A cominciare dal tema tattico. In molti a Casteldebole sostengono che il gruppo non si senta sicuro con questo atteggiamento, che la tattica offensiva – quel 3-4-3 o 3-4-2-1 – rischi di creare qualche guaio. Non c’è ancora stata una vera riunione tecnica in merito, ma la gara di stasera è decisiva per capire l’approccio dei giocatori. Uno scivolone in Coppa Italia, come una squadra di categoria inferiore, potrebbe allarmare il gruppo ancora di più. Anche qui l’intervento di Sinisa sarà fondamentale. Statisticamente pochi i precedenti tra il Bologna e il Cosenza. Ma il dato (che è più una cabala) riguarda proprio la Coppa Italia: l’unica sconfitta dei rossoblù contro i calabresi risale alla stagione 1983/84, finì 1-0 per il Cosenza. E, guarda un po’, era una partita di coppa. Primo confronto nella storia tra i due club.

Spogliatoi sì

Cose che a Mihajlovic interessano poco. Il suo ingresso, in un certo senso, ricorderà quell’agosto del 2019, era il 25 agosto, prima partita di Serie A a Verona. Mihajlovic sorprese tutti, uscì dall’ospedale e andò in panchina per guidare la sua squadra. L’atto fu eroico, e il Bologna acquisì forza e consapevolezza da quella sua presenza. Oggi, al Dall’Ara, Mihajlovic darà tutto per poter aiutare i suoi giocatori. Ovviamente, Sinisa prenderà tutte le sicurezze del caso, ma potrà entrare negli spogliatoi nell’intervallo. Sarà lui a parlare, a incitare la squadra, a dire cosa va e cosa no. Dettagli che prima affidava ai componenti del suo staff. Il fatto che Mihajlovic sia lì, con il gruppo, ai bordi del campo vale già tantissimo. Quasi tutto.

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