Il Barcellona contro il Bayern per l’impresa

BARCELLONA (SPAGNA) – Stavolta ci vuole di più di un mezzo miracolo, ma in Catalogna ci vogliono credere ostinatamente. Il 3-0 sul Villarreal, nel turno infrasettimanale di Liga di giovedì scorso, seguito a ruota dal poker calato davanti al naso dell’Athletic Bilbao del grande ex Ernesto Valverde hanno riportato l’entusiasmo nell’ambiente blaugrana, ma ora tutti attendono una conferma contro la bestia nera Bayern Monaco che diventa un alleato prezioso dall’Inter. Ai ragazzi di Xavi, in Coppa Campioni, tocca vincerle tutte, e sperare in un’improbabile impresa del fanalino di coda Viktoria Plzen contro l’Inter per evitare, per il secondo anno di fila, l’eliminazione fin dalla fase a gruppi. Complicato, complicatissimo. I cechi, finora, le hanno perse tutte, mentre i tedeschi guidano a punteggio pieno. Non le migliori premesse. Ma comunque dovesse andare nel tardo pomeriggio di domani a San Siro, il Barça è determinato, una volta per tutte, a mettere fine al tabù Bayern, storicamente la squadra più indigesta per i catalani. 

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Numeri da paura

Il bilancio, in effetti, è desolante: 14 partite ufficiali, 10 vittorie per i tedeschi, 2 pareggi e solamente 2 vittorie per gli iberici. Per non andare lontano, oltre al doppio 3-0 rimediato lo scorso autunno, sempre nella fase a gruppi di Champions, c’è l’ultimo precedente della Allianz Arena, con il Barça che per un intero tempo mette sotto i padroni di casa, salvo poi squagliarsi dopo l’inaspettato vantaggio trovato da Lucas Hernandez, su una giocata d’angolo, ad inizio ripresa, a cui fa seguito l’immediato raddoppio di Sané, che fissa il 2-0 finale. In quella notte da incubo per i catalani, Lewandowski si divora almeno tre nitide occasioni da gol. Anche i super crack pagano l’emozione. Gli otto anni trascorsi in Baviera – 344 gol in 375 partite e 19 titoli vissuti da assoluto protagonista – hanno avuto il loro peso sul polacco, che per una volta si è dimostrato umano. 

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Forma smagliante

Ora, però, il terzo massimo marcatore della storia della Champions – 91 reti, meglio di lui solo gli extraterrestri Cristiano Ronaldo, 141, e Messi, 127 gol – ha una voglia matta di rifarsi. Lo scorso anno, con ancora addosso la gloriosa casacca dei campioni di Germania, siglò una doppietta al Camp Nou. Dopo il doloroso strappo estivo e i 45 milioni di euro versati dal Barça nelle casse del Bayern, Lewa ora vuole ripagare il nuovo club con un successo, magari anche inutile per la storia della presente edizione della Champions, ma non per il Més que un Club, che sogna di lavare pure l’onta dell’umiliante 8-2 incassato contro i tedeschi nella gara secca del Da Luz di Lisbona, valido per i quarti della Coppa Campioni del Covid. Il polacco arriva in forma strepitosa, dopo le due reti da bomber vero siglate contro Villarreal e Athletic Bilbao, che gli hanno permesso di portarsi a 17 gol nelle prime 15 partite della stagione, 12 in Liga e 5 in Europa. Ora, mirino puntato sul suo Bayern. Dovesse il Viktoria Plzen fermare in qualche modo l’Inter, toccherà, poi, chiedere un favore ai vecchi compagni. Ma un passo per volta. 

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