Iemmello: “Super Catanzaro, è già nella storia”

Il giorno dopo è quello in cui si inizia a realizzare ciò che si è fatto. Così Catanzaro e il Catanzaro cominciano a capire l’impresa venuta da Salerno. ll pensiero dei tifosi è tutto per i protagonisti di una cavalcata senza precedenti. Pietro Iemmello, autore della rete decisiva stacca tutti. Il bomber highlander da profeta in patria è contentissimo di aver guidato la squadra della sua città ad un traguardo che già sa di storia.

Pietro Iemmello a Catanzaro fa parte di una strategia societaria desiderosa di cancellare anni di sconfitte.
«Quando dovevo venire a Catanzaro ci sono state persone che mi avevano sconsigliato di farlo, tutti mi dicevano che non esisteva il detto del profeta in patria, essendo una piazza esigente, ma nella vita ho sempre voluto rischiare perché dentro di me sentivo questa chiamata. Era il momento giusto per me e per la società di incontrarci, ho fatto questo passo per arrivare a oggi e gioire».

Il rientro a casa del figliol prodigo ha trovato subito terreno fertile…
«Tutto nasce dall’arrivo di Vivarini a novembre 2021, io sono arrivato nel successivo gennaio, ma lui aveva già creato basi importanti che poi sono diventate più forti col suo lavoro e con gli acquisti di gennaio e di giugno scorso. Dopo la beffa della semifinale play off di Padova è scattato in noi qualcosa che ci ha fatto capire che eravamo un gruppo unito e forte».

Un bottino che finora ammonta a ben 23 reti.
«Penso che la rete più importante sia stata quella contro il Crotone all’andata anche perché veniva dopo aver sbagliato un rigore al 90’ ad Avellino che ci aveva negato la vittoria».

La tappa di Salerno è già indimenticabile.
«È un’emozione indescrivibile, vincere così un campionato, farlo nostro a metà marzo con tanti record e con un pubblico che conosco».

Sassolini da togliere?
«Oggi e fino a quando ci sarà la Supercoppa dobbiamo pensare solo a festeggiare perché Catanzaro non viveva momenti così da tanti anni, non ho vinto nessuna scommessa tornando e se l’ho fatto era perché sapevo di poter fare qualcosa di importante, tutti insieme».

Il Catanzaro arrivò primo in serie C nel 2003/04, allora andavi in curva.
«Diciannove anni fa il Catanzaro vinse la serie C senza essere favorita contro tante squadre attrezzate, mentre quest’anno siamo partiti coi favori del pronostico e siamo stati bravi a mantenerci primi sempre. Conosco bene cosa si è passato in questi anni a Catanzaro tra delusioni, fallimenti e prese in giro e avere una società come questa che dà stabilità e futuro è la vittoria di tutta la città».

Con 23 reti stagionali, ma non è ancora finita, hai rubato lo scettro di “Re” a Giorgio Corona, ma anche a mostri sacri come Gianni Bui, Massimo Palanca e Pino Lorenzo.
«Essere accostati a gente che ha fatto la storia della mia squadra è bello e mi dà orgoglio. Corona e gli altri sono stati grandi ma in un altro tipo di calcio. Oggi è diverso, ognuno è figlio del proprio tempo».

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