Ibrahimovic-Lukaku, l’attaccante del Milan chiarisce: “Nel mondo di Zlatan non c’è posto per il razzismo”

Il testa a testa tra Zlatan Ibrahimovic e Romelu Lukaku durante il derby Inter-Milan di Coppa Italia ha letteralmente fatto il giro del mondo. Soprattutto dopo che sui social qualcuno ha accusato lo svedese di aver rivolto insulti razzisti all’avversario.

A distanza di qualche ora, è intervenuto il diretto interessato che ha voluto rispondere alle accuse: “Nel mondo di Zlatan non c’è posto per il razzismo. Siamo tutti della stessa razza, tutti uguali. Siamo tutti giocatori e qualcuno è meglio di altri”.

Ibrahimovic-Lukaku, cosa si sono detti

Tutto si è svolto verso la fine del primo tempo quando, dopo un contrasto tra Romagnoli e Lukaku, Ibrahimovic si avvicina all’attaccante e gli sussurra alcune parole che fanno esplodere il numero 9 nerazzurro.

I due sono arrivati testa a testa, prima che intervenissero gli altri calciatori in campo a dividerli. Nel frattempo il confronto a distanza prosegue e nel silenzio di San Siro si sente una frase in particolare rivolta da Ibrahimovic a Lukaku: “Vai a fare le tue stronzate vudù, piccolo asino. Chiama tua madre”. Il riferimento di Ibrahimovic è ad una vecchia storia riguardante l’attaccante Belga. Il numero uno dell’Everton, Farhad Moshiri, dichiarò che Lukaku preferì l’offerta del Chelsea a causa di un “rito vudù” fatto dalla madre. 

Uscendo dal campo i due se le sono promesse, con Lukaku trattenuto a stento da compagni di squadra e membri dello staff nerazzurro. Le scintille tra i due sono state punite con un cartellino giallo a testa. Lukaku era diffidato e salterà la semifinale, Ibrahimovic invece ha ricevuto un secondo cartellino giallo nella ripresa ed è stato espulso.

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