Ibrahimovic, due settimane per prepararsi al rientro. Ma senza rischiare

Lo svedese ancora al lavoro fra palestra e piscina. Lunedì inizia con la corsa, poi finalmente gli allenamenti in gruppo

Lavoro, lavoro, lavoro. Fra palestra, piscina, esercizi con il fisioterapista. Zlatan Ibrahimovic non lascia nulla al caso e soprattutto non perde tempo. La corsa al rientro è cominciata prestissimo, praticamente subito dopo l’intervento al ginocchio sinistro, e non si è mai fermata. Però bisogna andare per gradi, è questa la parola d’ordine che passa a Milanello. Ibra si allena per tornare in campo prima possibile (a proposito, è tornato ad allenarsi Kjaer) e l’obiettivo resta quello del debutto con la squadra alla prima di campionato, lunedì 23 contro la Samp a Marassi. Il secondo, anzi in principale, resta però quello di recuperare Zlatan senza rischi, senza affrettare per poi magari doverlo vedere fermo ai box un’altra volta. Dopo una mezza stagione di prodigioso rendimento. Ibra è andato avanti con molte pause. E al Milan nessuno vuole che si riproduca questa situazione, soprattutto nella stagione che segna il ritorno in Champions.

Leader

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Perché Zlatan resta centrale nel progetto del Milan, più che mai, anche se gli anni passano ed è arrivato un rinforzo del nome e del peso specifico di Olivier Giroud. Però, proprio per le ambizioni del fuoriclasse svedese e di tutto il gruppo, la parola d’ordine è: andare per gradi. Ibra potrebbe tornare ad allenarsi all’aperto alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima. I suoi compagni saranno impegnati a Klagenfurt contro il Real Madrid domenica, l’idea al momento è che Zlatan esca finalmente a correre sull’erba di Milanello lunedì, o comunque all’inizio della prossima settimana, dopo tutto sarà possibile. Perché se Ibra si sente bene, non è detto che debba fare ancora tanta anticamera prima di tornare a lavorare con il gruppo. La serata di Marassi resta l’obiettivo, un obiettivo elastico: Ibra potrebbe tornare cominciando dalla panchina, una soluzione non molto popolare nella stagione scorsa, quando non piaceva neppure a Pioli. Ma Ibra nel tempo ha dimostrato di poter essere utile anche semplicemente restando accanto ai compagni, come è successo nei giorni caldi della corsa al posto in Champions League. Quindi nulla è da escludere.

Obiettivo Qatar 2022

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Come non è da escludere che giochi in coppia con Giroud, tesi ormai sostenuta da molti, utilizzabile almeno in alcune partite. E soprattutto non è da escludere che Zlatan torni ancora una volta in nazionale dopo la falsa partenza, definiamola così, della primavera scorsa. “Quando starà bene potrà essere convocato ancora”, ha detto qualche tempo fa il c.t. svedese Janne Andersson. Il 2 settembre Svezia-Spagna, sei giorni più tardi Grecia-Svezia: poco dopo l’inizio del campionato riprenderà anche l’attività delle nazionali impegnate nelle qualificazioni mondiali, e non sarà una ripartenza semplice per la nazionale di Ibrahimovic. Aveva ritrovato il feeling con i suoi tifosi, era stato trattato da re, poi l’infortunio e la rinuncia all’Europeo. Ora anche questo filo potrebbe riannodarsi, però Ibra ha sempre detto che il primo rimpianto nei mesi scorsi è stato quello di non poter aiutare il Milan nella corsa alla Champions, perciò la lista delle priorità è chiara. Se il suo corpo darà le risposte giuste, Ibra indosserà ancora la maglia della Svezia. Ma infilarsi prima quella del Milan è la cosa più importante. La più desiderata.

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