Ibra vuole tornare per la prima di Serie A, il Milan lo aspetta

Intervento in artroscopia a Roma, Zlatan rassicura Pioli. Due mesi per riprendersi: in campo a metà agosto? E se il recupero si allunga c’è tempo per un sostituto

Ieri pomeriggio, intorno alle 17.30, Zlatan Ibrahimovic applaudiva i compagni della Svezia da un lettino di ospedale. La story partita dallo smartphone del campione del Milan ha raggiunto in pochi minuti i suoi 48 milioni di follower e ha ricordato loro un paio di cose: primo, il morale del “leone” è ottimo, decisamente migliore di quanto non fosse stato nei giorni scorsi. Secondo, quell’immagine andrà catalogata presto alla voce “rarità”, perché Ibra ne ha già abbastanza di restare a guardare e punta a tornare in campo quando il Milan farà sul serio: per il 22 agosto, data della prima di campionato, il totem vuole essere al suo posto e guidare il Diavolo come ha fatto fino allo scorso maggio. Prima dovrà recuperare condizione e passo, certo, ma dai prossimi giorni Ibrahimovic si metterà al lavoro con la consapevolezza di aver tolto di mezzo il problema che lo tormentava da mesi e rischiava di cronicizzarsi: l’intervento di pulizia articolare al ginocchio sinistro al quale si è sottoposto ieri a Roma restituirà al Milan il suo Benjamin Button di nuovo tirato a lucido. Ci vorranno un paio di mesi circa per rivedere lo svedese all’opera, tempi che – intoppi permettendo – si incastrano alla perfezione con il calendario della prossima stagione: se il fisico di Ibra risponderà come si aspettano in casa rossonera, Pioli potrà schierarlo alla prima occasione utile.

Tutto subito

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Proprio l’allenatore del Milan è stato fra i primi a sentire Zlatan a intervento concluso: Ibra lo ha rassicurato al telefono, promettendogli di tornare in tempo per il via del campionato, e lo stesso ha fatto con l’a.d. Ivan Gazidis, il d.t. Paolo Maldini e il d.s. Frederic Massara. Al Salvador Mundi International Hospital, in zona Gianicolo, c’era anche Mino Raiola, agente e confidente dello svedese che si è presentato in taxi per una visita. Il consulto con il professor Volker Musahl, il chirurgo di Pittsbourgh che aveva già operato Ibra nel 2017, dopo la rottura del crociato del ginocchio destro ai tempi dello United, era in agenda da giorni, ma l’appuntamento è stato anticipato per ragioni di opportunità logistiche: Musahl si trovava già in Europa, e così club e giocatore hanno organizzato tutto in tempi rapidissimi. Zlatan era fermo dal 9 maggio, notte del 3-0 in casa della Juve al quale il gigante aveva preso parte per 66 minuti, fino a quando il dolore al ginocchio non lo aveva costretto all’uscita e a dire addio al finale di campionato e all’Europeo. Il bollettino parlava di un trauma distorsivo e di una terapia conservativa di sei settimane. Anche se le diagnosi avevano sempre escluso lesioni, il trattamento non stava dando i risultati sperati. Non nei tempi immaginati. E il ritardo nel recupero – reso pubblico dal c.t. svedese Andersson alla vigilia dell’Europeo − aveva iniziato a preoccupare lo stesso Ibra: ecco perché, insieme con lo staff medico del Milan, si è deciso di sottoporre Zlatan ad artroscopia, la meno invasiva di tutte le operazioni. Si è partiti da una indagine diagnostica, ma una volta rilevato che il danno da “riparare” era minimo si è passati alla fase chirurgica vera e propria. “L’intervento di cleaning articolare – si legge nella nota ufficiale del Milan − è stato eseguito con successo dai chirurghi Volker Musahl e Fabrizio Margheritini, alla presenza del direttore medico rossonero Stefano Mazzoni e del consulente ortopedico del club Roberto Pozzoni. Zlatan sta bene ed inizierà, da subito, il percorso riabilitativo”. I tempi di recupero sono stimati in 4 settimane per tornare a correre e 8 per tornare a giocare. Chi lo ha operato ha rassicurato lui e il Milan: Ibra può rientrare a metà agosto e rivederlo in campo per l’inizio della Serie A è un’ipotesi assolutamente realistica.

Raduno con Zlatan

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Da oggi lo svedese sarà a casa, di nuovo insieme alla sua Helena e ai figli Maximilian e Vincent, in attesa di riabbracciare gli altri 25 figli (Ibra dixit) che frequentano Milanello con lui: il raduno dell’8 luglio cade circa a metà del percorso riabilitativo e la presenza del leader con l’11 sulle spalle è data per scontata. Quei primi giorni di allenamento della banda Pioli offriranno anche l’occasione di monitorare da vicino lo stato di avanzamento dei lavori di Ibrahimovic: oltre che ripulire il suo ginocchio, l’intervento ha sgomberato anche l’orizzonte rossonero dai dubbi che aleggiavano sul futuro del fuoriclasse senza età. I piani del Milan sul mercato, per il momento, non cambiano: avanti con Giroud, alternativa ma anche spalla di Zlatan nell’attacco che ha in mente Pioli, e occhi ben aperti sui giovani che fanno al caso del Diavolo di Elliott. Se poi il ritorno di Ibra dovesse subire ritardi sulla tabella di marcia – scenario possibile, visto che parliamo di un calciatore che a ottobre compirà 40 anni –, ci sarà comunque tempo per correre ai ripari e cambiare strategia. Anche se a Casa Milan non vogliono sentirne parlare: gli unici effetti speciali graditi sono quelli di Zlatan Benjamin Ibra.

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